La Turchia dichiara lo stato d’emergenza. È in vigore dal 21 luglio e dura tre mesi. Una delle conseguenze della misura sarà la sospensione della Convenzione europea dei diritti dell’uomo. Il presidente Recep Tayyip Erdoğan non avrà bisogno dell’autorizzazione del parlamento per far passare nuove leggi e limitare o sospendere alcuni diritti e libertà, ad esempio per prolungare la detenzione delle migliaia di persone arrestate dopo il colpo di stato fallito del 15 luglio. Intanto negli Stati Uniti il segretario di stato John Kerry, che ha ricevuto una richiesta di estradizione per Fethullah Gülen, il religioso turco considerato la mente dietro il golpe, ha chiesto ai turchi di fornire delle prove concrete del coinvolgimento di Gülen.

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