• Gli scienziati temono che la distribuzione precoce dei vaccini contro il covid-19 possa compromettere gli studi clinici in corso che cercano di dimostrarne l’efficacia. Dopo il rilascio dei primi dati degli studi di fase tre, la Pfizer e la Biontech hanno chiesto alla Food and drug adminitrsation (Fda) l’autorizzazione per l’uso d’emergenza. L’azienda farmaceutica statunitense Moderna vorrebbe fare lo stesso entro poche settimane. Gli scienziati temono che una volta ottenuta l’approvazione d’emergenza anche i partecipanti alla sperimentazione che hanno ricevuto un’iniezione di placebo chiederanno di essere vaccinati. Ma se troppe persone passassero al gruppo dei vaccini le aziende potrebbero non disporre di dati sufficienti per stabilire gli effetti a lungo termine tra cui la sicurezza, la durata della protezione e se il farmaco previene anche il contagio o solo la malattia del covid-19.
  • Il 23 novembre il vaccino sviluppato dall’università di Oxford, nel Regno Unito, e dalla AstraZeneca è risultato efficace al 70 per cento in un’analisi preliminare dei dati della fase tre. Ma l’analisi ha rilevato una notevole differenza di efficacia in base alla quantità di vaccino somministrata. La somministrazione di due dosi complete a un mese di distanza sembra efficace solo al 62 per cento. Mentre i partecipanti che hanno ricevuto una quantità inferiore di vaccino nella prima dose e poi l’intera quantità nella seconda hanno avuto il 90 per cento in meno di probabilità di sviluppare la malattia del covid-19 rispetto al gruppo di volontari a cui è stato iniettato il placebo. La priorità assoluta per i ricercatori è capire perché il vaccino sembra aver funzionato molto meglio con una prima dose inferiore. Secondo Luk Vandenberghe, virologo del Massachusetts eye and ear institute di Boston, lo studio potrebbe non essere stato abbastanza ampio da misurare la differenza tra i due gruppi e le differenze svaniranno una volta che saranno esaminati altri casi. Mentre per Katie Ewer, immunologa del Jenner institute di Oxford che sta lavorando al vaccino, è probabile che dosi inferiori di vaccino facciano un lavoro migliore nello stimolare il sottoinsieme di cellule immunitarie, chiamate cellule T, che supportano la produzione di anticorpi.
  • Le principali differenze tra i vaccini Pfizer, Moderna e AstraZeneca in un’infografica del quotidiano spagnolo El País.
  • Il più grande produttore mondiale di guanti in lattice, l’azienda malese Top Glove, chiuderà più della metà delle sue fabbriche dopo che quasi 2.500 dipendenti sono risultati positivi al covid-19. Il 23 novembre il ministro della salute della Malaysia ha annunciato 1.884 nuovi contagi nel paese con 1.067 casi provenienti dalle aree in cui si trovano fabbriche e dormitori dell’azienda. Finora 2.453 dipendenti sono risultati positivi tra 5.800 sottoposti al tampone. Dall’inizio della pandemia la Top Glove è stata sotto i riflettori per i profitti record di quest’anno, ma anche per le precarie condizioni di lavoro dei suoi dipendenti. L’azienda gestisce in totale 41 fabbriche in Malaysa, molti dei suoi dipendenti provengono dal Nepal e vivono in dormitori affollati. A settembre, alcuni di loro avevano raccontato al Los Angeles Times come lavorano: turni di 72 ore, condizioni di vita precarie e salari bassi. Tutto questo ha favorito i contagi nelle fabbriche e nei dormitori. Le azioni della Top Glove sono scese del 7,5 per cento dopo l’annuncio della chiusura delle fabbriche.
  • La Iata, l’organizzazione internazionale di compagnie aeree, sta lavorando a un’app che possa fungere da passaporto covid-19 per chi viaggia. L’applicazione sarà collegata al passaporto personale e fornirà i risultati dei test, le regole di ingresso e i dettagli sui laboratori più vicini nel paese di destinazione. I viaggiatori potranno condividere le loro informazioni con le autorità di frontiera attraverso la scansione di un qr code. L’organizzazione testerà il programma con la British Airways prima di rendere l’app disponibile per il download nel primo trimestre del 2021 per i dispositivi Apple e ad aprile per gli Android. Mentre Alan Joyce, ceo della Qantas (compagnia di bandiera australiana), ha affermato che una volta che i vaccini saranno disponibili i visitatori internazionali dovranno dimostrare di essere stati vaccinati contro il covid-19 per poter entrare nel paese.
  • In Italia, il numero delle vittime dall’inizio della pandemia ha superato le 50mila, con 630 decessi registrati il 23 novembre. Mentre i 22.930 nuovi casi positivi hanno portano il totale dei contagi a 1.431.795. Ma per la prima volta nella seconda ondata il numero dei casi attualmente positivi è in diminuzione: sono meno di 777mila. Secondo l’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (Inail), i contagi sul posto di lavoro segnalati fino al 31 ottobre sono stati 66.781, il 9,8 per cento dei casi nazionali riportati dall’Istituto superiore di sanità (Iss). L’Inail ha poi sottolineato che a ottobre sono stati 12mila i contagi sul posto di lavoro. Il settore sanitario è quello più colpito con il 69,8 per cento dei casi e il 21,6 per cento delle vittime, seguito dall’amministrazione pubblica, in cui è stato registrato l’8,7 per cento dei contagi e il 10,2 per cento dei decessi. Altri settori colpiti dal covid-19 sono i servizi di supporto alle imprese, il manifatturiero, la ristorazione e il commercio all’ingrosso.
  • In Germania i sedici stati federali pianificano un allentamento delle misure per permettere alle famiglie di celebrare insieme il Natale e il capodanno. Seconda una bozza della proposta, il limite delle persone per i raduni sarà aumentato a dieci rispetto ai cinque previsti dalle misure imposte il 2 novembre. Inoltre, il confinamento morbido potrebbe essere esteso fino al 20 dicembre per consentire a famiglie e amici di riunirsi per le feste. I premier degli stati discuteranno le proposte con la cancelliera Angela Merkel il 25 novembre. Tra le proposte c’è anche l’estensione degli aiuti alle imprese colpite dalle chiusure imposte a novembre. Si prevede che una contrazione nel settore dei servizi peserà pesantemente sul prodotto interno lordo nel quarto trimestre. L’economista Claus Michelsen ha previsto una riduzione del pil di circa l’1 per cento per l’ultimo trimestre.
  • In Madagascar, uno dei paesi più poveri del mondo, 1,5 milioni di persone hanno bisogno di assistenza secondo le stime del Programma alimentare mondiale (Pam), l’agenzia delle Nazioni Unite che si occupa dell’assistenza alimentare. A causa della pandemia, le condizioni già precarie nel paese sono peggiorate. La chiusura delle scuole ha privato i bambini dell’unico pasto quotidiano completo di cui disponevano e il covid-19 ha rallentato il funzionamento dei centri sanitari da cui le popolazioni dipendono per la cura di malattie come la malaria. Il Pam, che di solito assicura il 65 per cento delle distribuzioni di cibo, sa già che le sue scorte gli consentiranno di coprire solo i prossimi due mesi. Mentre i bambini a rischio di malnutrizione acuta entro la fine dell’anno saranno circa 120mila.
  • L’Unicef, il fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia, ha affermato che collaborerà con più di 350 compagnie aeree e di trasporto merci per fornire vaccini e un miliardo di siringhe ai paesi più poveri come Burundi, Afghanistan e Yemen. Il progetto fa parte del piano globale Covax codiretto dall’Organizzazione mondiale della sanità per assicurare l’equa distribuzione del vaccino nei paesi più poveri. Secondo i dati dell’Oms, anche prima della pandemia l’accesso ai vaccini era diseguale e circa 20 milioni di bambini non ricevevano le dosi necessarie che avrebbero potuto salvarli da gravi malattie, morte e disabilità.

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