Con il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca, il mondo si prepara a vivere nuove turbolenze: isolazionista e imprevedibile, il leader repubblicano intende voltare pagina rispetto al presidente democratico Joe Biden. Sono molti i fronti su cui potrebbe intervenire con cambiamenti di rotta drastici.
Ucraina
Le ripercussioni più immediate riguarderanno probabilmente l’Ucraina. Trump ha promesso di porre velocemente fine al conflitto, costringendo Kiev a fare concessioni agli invasori russi. “Questa guerra non sarebbe mai dovuta cominciare”, ha detto, elogiando i suoi “ottimi rapporti” con il presidente russo Vladimir Putin, che senza dubbio cercherà d’incontrare faccia a faccia una volta entrato in carica il 20 gennaio.
Europa e Nato
Il presidente uscente Joe Biden si era posto come priorità il rafforzamento delle alleanze. Ora le relazioni tra gli Stati Uniti e i suoi alleati storici potrebbero tornare a essere tese.
In particolare, Donald Trump accusa gli europei di abusare del sostegno degli Stati Uniti e ha messo in discussione la Nato, punto fermo della politica estera statunitense fin dalla guerra fredda.
Cina
Più volte Trump si è scagliato contro Pechino, considerandola un nemico. Nel 2008 aveva dato vita a una guerra commerciale con la Cina, e oggi promette dazi massicci sui suoi prodotti, che potrebbero avere serie conseguenze sull’economia del paese, già in difficoltà.
Tuttavia, Trump ha anche sottolineato la sua stretta relazione con il presidente cinese Xi Jinping e si è vantato di avere un approccio “transazionale” alle relazioni internazionali.
I cinesi sono molto attenti anche alle parole di Trump su Taiwan. Il leader repubblicano ha messo pubblicamente in dubbio la possibilità di difendere l’isola in caso d’invasione cinese.
Immigrazione
Il prossimo presidente potrebbe anche creare scompiglio in America Latina, dove importanti partner degli Stati Uniti – come Brasile, Colombia e Messico – sono guidati da leader di sinistra.
Durante la campagna elettorale ha diffuso notizie false e discriminatorie sui migranti e una delle sue principali promesse – l’espulsione di massa di milioni di immigrati irregolari – potrebbe causare il caos nella regione, se attuata.
Medio Oriente
Trump dovrebbe riaffermare il suo sostegno incondizionato a Israele, facendo allo stesso tempo tutto il possibile per contrastare il nemico comune di entrambi i paesi, l’Iran.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha salutato il ritorno del repubblicano alla Casa Bianca come “una potente riaffermazione della grande alleanza” con Israele. Durante il suo primo mandato, Trump ha acconsentito al trasferimento dell’ambasciata statunitense da Tel Aviv a Gerusalemme. Di recente ha ricevuto Netanyahu nella sua residenza di Mar-a-Lago, in Florida.
Il prossimo presidente aumenterà la pressione su Teheran, dopo aver già incoraggiato Netanyahu a bombardare gli impianti nucleari iraniani.
Si prevede anche che Trump incoraggi altri paesi arabi a riconoscere Israele, dopo gli accordi di Abramo del 2020, che hanno visto Emirati Arabi Uniti, Marocco e Bahrein normalizzare le loro relazioni con lo stato ebraico.
Aborto
Il successo elettorale di Trump probabilmente causerà nuovi attacchi contro il diritto all’aborto. Il leader repubblicano si vanta che le sue nomine di tre giudici conservatori alla corte suprema durante il suo primo mandato hanno permesso di ribaltare la storica sentenza Roe contro Wade (che nel 1973 rese l’aborto legale in tutto il paese). Da allora, circa venti stati hanno introdotto restrizioni parziali o totali.
Durante la campagna elettorale Trump è stato cauto sulla questione, ma i difensori del diritto all’aborto si aspettano che la pillola abortiva sia uno dei primi bersagli della sua amministrazione.
Iscriviti a Americana |
Cosa succede negli Stati Uniti. A cura di Alessio Marchionna. Ogni domenica.
|
Iscriviti |
Iscriviti a Americana
|
Cosa succede negli Stati Uniti. A cura di Alessio Marchionna. Ogni domenica.
|
Iscriviti |
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it