• Le mutazioni del virus sars-cov-2 che causa il covid-19 preoccupano l’Organizzazione mondiale della sanità che ha convocato il suo comitato di esperti per il 14 gennaio (due settimane prima del previsto), ritenendo che il problema sia al momento sottovalutato. Le varianti, chiamate inglese, sudafricana e brasiliana, sono state rintracciate complessivamente finora in 70 paesi.
  • In India si prevede l’arrivo di circa 30 milioni di pellegrini indù sulle rive del fiume Gange entro il 17 gennaio, quando l’acqua del fiume è considerata più sacra. I fedeli avrebbero già cominciato il loro percorso violando tutte le norme di sicurezza e distanziamento. Secondo le autorità indiane, circa settemila agenti sarebbero già stati inviati lungo le rive del Gange, scrive Al Jazeera.
  • Il team di ricercatori dell’Organizzazione mondiale della sanità è arrivato a Wuhan, la città cinese epicentro della pandemia. La squadra di esperti dovrà condurre un’approfondita ricerca sulle origini del virus, auspicando la collaborazione da parte delle autorità di Pechino.
  • La Cina ha registrato il più alto numero di nuovi contagi da dieci mesi . La preoccupazione principale del governo è l’impatto sui contagi delle festività per il calendario lunare (il capodanno) che si svolgeranno nella prima metà di febbraio, quando milioni di persone, soprattutto migranti delle zone rurali, si spostano su treni e mezzi pubblici per tornare alle città di origine. La Cina ha, inoltre, registrato anche il primo decesso per covid-19 dalla metà di maggio 2020.
  • In Francia il parlamento discuterà il 20 gennaio del prolungamento dello stato di emergenza sanitaria in vigore da ottobre con l’obiettivo di prorogarlo dal 16 febbraio fino al 1 giugno 2021, scrive Le Monde. Il progetto di legge è stato presentato in consiglio dei ministri il 13 gennaio diventando la settima versione del testo di legge che consente l’applicazione di questa misura straordinaria. Il testo prevede anche un periodo di transizione, in vigore fino al 30 settembre 2021, per uscire dallo stato di emergenza, cioè altri otto mesi durante i quali il governo potrà fare ricorso a misure eccezionali che riguardano le libertà individuali restrittive in nome della lotta alla pandemia come la chiusura dei luoghi pubblici, il coprifuoco e i confinamenti.
  • L’agenzia francese per la protezione della privacy (Cnil) ha sanzionato il ministero dell’interno per aver usato i droni (muniti di videocamere e fotocamere che consentono il riconoscimento delle persone) durante i controlli sul rispetto del lockdown imposto per la lotta alla pandemia, specificando che il ministero non potrà usarli finché nel paese non sarà adottata una legge in merito.
  • Bill de Blasio, sindaco di New York, ha chiesto ulteriori dosi di vaccino perché stanno terminando quelle a disposizione della città. In tutti gli Stati Uniti l’obiettivo di vaccinare venti milioni di persone è ancora lontano, mentre l’ultimo bollettino sull’infezione nel paese parla di 380.524 morti e 22 milioni di contagi.
  • Il presidente eletto Joe Biden ha esortato il senato a continuare a concentrarsi sulla drammatica situazione sanitaria nazionale. Il senato, infatti, è anche alle prese con i suoi obblighi costituzionali, che lo coinvolgono nella seconda procedura di destituzione di Donald Trump a distanza di pochi mesi.
  • Qual è l’impatto della pandemia sul funzionamento delle istituzioni democratiche? Se lo chiede Openpolis in una ricerca intitolata “Rischi e opportunità di una democrazia a distanza”, sottolineando che “l’emergenza sanitaria causata dal covid-19 ha imposto agli stati di tutto il mondo l’adozione di misure straordinarie. Tra queste anche la limitazione di alcuni diritti fondamentali dei cittadini. In questo contesto anche l’attività dei parlamenti ha subìto un significativo ridimensionamento evidenziando una tendenza già in corso da tempo: quella della assoluta centralità dei governi nel processo decisionale”. Il 31 gennaio 2020 l’Italia ha dichiarato lo stato di emergenza sulla base di leggi ordinarie (e appena prorogato fino al 30 aprile 2021). In Spagna è stato dichiarato lo stato di allerta sulla base delle disposizioni contenute nella costituzione. La Francia ha invece adottato lo stato di emergenza sanitaria pubblica in base a una legge apposita del 2020. In Germania non è mai stato dichiarato uno stato di emergenza a livello nazionale. Sono i singoli länder infatti a dover attuare tale tipo di misure.
  • Dal 31 gennaio il governo e il parlamento italiano hanno emanato più di 440 atti e il parlamento, come in altri paesi europei, si è organizzato per garantire la continuità dei lavori insieme alla sicurezza dei suoi rappresentanti. “La scelta delle camere italiane è stata quella di diminuire la capienza massima delle aule al 55 per cento, per rispondere così al criterio di maggioranza e alla necessaria presenza fisica previste dalla costituzione. Il voto da remoto è stato proposto anche in Italia all’inizio della pandemia, ma non accettato a causa dell’interpretazione restrittiva dell’articolo 64 della costituzione”. In Francia, invece, per ogni gruppo parlamentare hanno votato tre deputati. In Germania è stato significativamente abbassato il numero legale richiesto per l’approvazione delle norme. Il parlamento spagnolo (che ha usato la votazione da remoto in più di 600 occasioni) e quello europeo hanno invece permesso l’uso del voto a distanza spostando i lavori online (il parlamento europeo l’ha fatto dal 26 marzo) garantendo procedure e accorgimenti per impedire la manomissione delle votazioni.
  • Alla luce di questi dati, conclude lo studio, “è evidente che il coronavirus ha senza dubbio messo a dura prova le democrazie occidentali evidenziando le loro carenze strutturali. Il rischio però è quello di uscire da questo periodo con una democrazia indebolita in cui i cittadini sono disposti a rinunciare a qualche tutela in cambio di maggiore sicurezza ed efficienza. Poiché i parlamenti devono svolgere un fondamentale ruolo a garanzia dei diritti dei cittadini, la tecnologia può dare un apporto fondamentale. Ovviamente le opportunità offerte dai nuovi mezzi di comunicazione presentano anche dei rischi come quello del furto di dati e informazioni o la manipolazione delle votazioni. Problemi tuttavia che con le dovute accortezze possono essere superati”.
  • Il 13 gennaio, il presidente della Colombia, Iván Duque, ha prorogato una quarantena “selettiva” fino al 28 febbraio. Dopo un lockdown durato cinque mesi, il paese ha adottato un regime di controllo più leggero che permette ai cittadini colombiani di accedere ai ristoranti e di viaggiare all’estero.
  • Nelle Filippine, l’ente nazionale del farmaco ha autorizzato l’uso di emergenza del vaccino prodotto dalla Pfizer-Biontech. È il primo vaccino contro il covid-19 autorizzato nelle Filippine, mentre il Sinovac, vaccino di produzione cinese, è in attesa dell’autorizzazione.
  • L’Iran vieta l’importazione di vaccini prodotti in occidente, suscitando la collera dei medici e della popolazione, scrive Le Monde. La decisione della guida suprema Ali Khamenei ha messo in stallo l’importazione dei vaccini Pfizer-Biontech, Moderna e AstraZeneca-Oxford, già approvati o in via d’approvazione in Europa e negli Stati Uniti. L’Iran è uno dei paesi più colpiti dell’area mediorientale con 56.457 decessi registrati fino al 13 gennaio, una cifra che secondo gli osservatori è sottostimata. Lo stesso giorno dell’annuncio, l’8 gennaio, la Mezzaluna rossa iraniana ha bloccato la fornitura di 150mila dosi del vaccino statunitense della Pfizer-Biontech donati dalla diaspora iraniana degli Stati Uniti. Teheran punta su un vaccino di produzione locale, sulla sperimentazione in Iran della fase tre del vaccino prodotto da Cuba Soberana 02, sull’importazione del farmaco cinese Sinovac e sulla produzione locale del vaccino russo Sputnik V.
  • Il passaporto dei vaccini per facilitare i viaggi durante la pandemia, proposto dal premier greco all’Ue, incontra pareri contrastanti, scrive Le Monde. Il Belgio, l’Ungheria e la Spagna hanno dato segnali favorevoli alla proposta del premier conservatore greco, che intende rilanciare l’industria turistica nel paese dove su dieci milioni di abitanti i contagi sono più di 140mila. La Francia è contraria, come ha sottolineato il sottosegretario ai trasporti Jean-Baptiste Djebbari affermando che la libera circolazione delle persone non dovrebbe essere condizionata da un certificato. Dal dicembre 2020 la Commissione europea sta lavorando con l’Oms all’elaborazione di un certificato vaccinale elettronico che contenga la data della vaccinazione e il nome del produttore. Nei prossimi sei mesi, se il passaporto vaccinale dovesse diventare realtà, si avranno più dati concreti sulla durata dell’immunità vaccinale, sulla capacità del vaccino di contrastare la trasmissione del virus e sulla loro efficacia rispetto alle varianti. “Questo tipo di certificazione è stata usata in passata, per esempio per la febbre gialla e non è del tutto da escludere che possa essere usata in futuro per altre malattie contagiose, compreso il covid-19”, stima Françoise Baylis, specialista di etica scientifica e medica e docente di filosofia all’università Dalhousie di Halifax in Canada. Baylis tuttavia mette in guardia da possibili storture nel suo utilizzo: “Servirà un’attenzione particolare alle specifiche tecniche e alle caratteristiche digitali, saranno poi necessarie leggi apposite per proteggere i diritti umani e vietare l’uso illegale dei certificati di vaccinazione. Inoltre, serviranno politiche sociali per rispondere ai delle persone delle comunità e dei paesi marginalizzati e poveri”. Al ritmo attuale delle vaccinazioni nel mondo, secondo Le Monde, i tamponi e i test fatti negli aeroporti sembrano ancora il metodo più sicuro su cui fare affidamento per il rilancio dell’industria turistica della prossima estate.
  • In Germania, che il 13 gennaio ha registrato 25.164 nuovi positivi e 1.244 morti (portando il totale dei decessi a 43.881) per covid-19, le sedici persone positive alle varianti “inglese” e “sudafricana” sono tutte provenienti dall’estero, ha spiegato Lother Wieler, il capo dell’agenzia sanitaria nazionale e presidente dell’istituto Robert Koch che monitora l’andamento della pandemia a livello federale. “Poiché il virus continuerà a mutare, evitate di viaggiare”, ha detto Wieler, affermando che il metodo migliore per contrastare il virus è ancora quello di mantenere il distanziamento fisico e aggiungendo però che a suo parere grazie a questo e ai vaccini la Germania avrà la pandemia sotto controllo entro la fine dell’anno.
  • Dal 18 gennaio riapriranno le scuole a Mosca, ha annunciato il sindaco Sergej Sobyanin aggiungendo che l’andamento dei contagi gli impone però di prorogare per un’altra settimana le restrizioni in vigore (chiusure anticipate di bar e ristoranti, obbligo di mascherina nei negozi e nei trasporti pubblici, telelavoro). Il 14 gennaio la Russia ha registrato 24.763 nuovi casi (di questi 5.893 a Mosca), e 570 morti, portando il totale dei casi 3.495.816, il quarto più alto al mondo, e i decessi a 63.940 su una popolazione di quasi 145 milioni di abitanti.
  • In Turchia è cominciata la vaccinazione di medici e infermieri con il vaccino cinese Sinovac. La campagna di vaccinazione, che coinvolgerà in tempi successivi quattro gruppi di popolazione, potrebbe però incontrare dei problemi. Un sondaggio condotto a dicembre da Turkiye Raporu ha mostrato che quasi il 35 per cento della popolazione non vuole essere vaccinato, mentre quasi il 30 per cento ha affermato che avrebbe accettato solo un vaccino sviluppato a livello nazionale. La Turchia ha segnalato più di 2,3 milioni di infezioni da marzo e registra ancora circa diecimila nuovi casi e 170 decessi al giorno dopo un mese di confinamento nel fine settimana e di coprifuoco notturno.

Ha collaborato Sara Tartamo

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