Siamo a New York e il sole è appena tramontato. In cielo si mescolano tinte rosa e arancione e alcune persone camminano lungo una banchina dirette verso una nave bianca. Salgono a bordo dell’imbarcazione, che si dirige verso una base di lancio al largo, dove li aspetta un’astronave agganciata a un razzo. Quando tutte le persone sono salite, il razzo decolla nell’atmosfera. Circa 39 minuti dopo è dall’altra parte del mondo, a Shanghai.

È questo lo scenario immaginato dal fondatore di SpaceX, Elon Musk, che ha discusso di questo futuristico sistema di trasporti in una conferenza tenuta in Australia a fine settembre a proposito dei piani a lungo termine dell’azienda.

Il sistema di trasporto Bfr.

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Il sistema, che ancora non è stato costruito, e che Musk ha ribattezzato Bfr (Big Falcon rocket) sarebbe in grado, un giorno, di trasportare passeggeri tra due grandi città in breve tempo. Tragitti a lunga percorrenza da Bangkok a Dubai, o da Honolulu a Tokyo, per esempio, durerebbero circa mezz’ora e costerebbero quanto un biglietto d’aereo in classe economica. Il Bfr svolgerebbe anche le mansioni della flotta di razzi e astronavi di SpaceX, come le capsule Falcon 9 e Dragon, lanciando in orbita dei satelliti, trasportando astronauti e merci verso la stazione spaziale internazionale, e anche trasportando esseri umani sulla Luna o su Marte.

La notizia di un sistema di trasporto planetario è elettrizzante per i fan di Musk, per i quali un discorso dell’imprenditore sull’esplorazione spaziale è paragonabile al lancio di un nuovo prodotto della Apple. Il futuro è davvero qui, o perlomeno si sta avvicinando rapidamente! Immaginate di mettere il vostro telefono in modalità razzo invece che in modalità aereo. I viaggi spaziali, come sembrava suggerire un filmato d’animazione su questo sistema del futuro, sarebbero una ventata d’aria fresca.

Il viaggio comincerà come una corsa sulle montagne russe, per poi diventare liscio e silenzioso fino all’atterraggio

Non necessariamente, in realtà. Per effettuare un viaggio di mezz’ora, il Bfr dovrebbe viaggiare a una velocità di svariate migliaia di chilometri all’ora, con una velocità massima di circa 27mila chilometri orari, secondo SpaceX. Il volo esporrebbe i passeggeri a sensazioni che di solito non provano quando viaggiano, come intense forze gravitazionali e l’assenza di peso. Di certo nell’astronave non dovrebbero mancare sacchetti per il mal d’aria.

Musk ha spiegato in un tweet che i viaggiatori sarebbero sottoposti a una forza di gravità d’intensità compresa tra due e tre, il che significa due o tre volte superiori al loro peso corporeo. “Sarà come una corsa non troppo veloce sulle montagne russe in fase di ascesa e poi un viaggio liscio, tranquillo, silenzioso e a gravità zero per buona parte del viaggio, fino all’atterraggio”, ha scritto.

“Potrebbe non essere un modo troppo comodo di viaggiare”, dice Ge-Cheng Zha, professore di meccanica e scienze aerospaziali all’università di Miami che studia i voli supersonici. “Non sarebbe una cosa per tutti”.

Il viaggio sarebbe più intenso in fase d’atterraggio e di decollo. Le rapide accelerazioni e decelerazioni potrebbero provocare chinetosi (nausea, vomito e cefalea provocata da viaggi sui mezzi di trasporto). E lo stesso succederebbe a chi volesse dare una rapida occhiata fuori dal finestrino durante una manovra particolarmente complicata. “C’è un divario tra la forza di gravità e quello che le persone vedono, che può provocare gravi chinetosi”, sostiene Andy Feinberg, genetista presso l’università Johns Hopkins del Maryland, che si occupa della salute degli astronauti (e ha provato a sua volta a essere un astronauta nel 1979).

È molto più complicato sollevare da terra un razzo che un aereo supersonico

Feinberg ha volato su uno degli aerei a gravità zero della Nasa, oggi in pensione, che simulano l’assenza di peso attraverso una serie di movimenti. Questo veicolo fa percepire l’effettiva velocità di discesa di un aereo ai passeggeri, il che crea una sensazione di caduta libera. Feinberg ricorda che non tutte le persone a bordo erano in grado di sopportare la sensazione. “Il personale della Nasa, gli astronauti e io ci divertivamo come matti”, racconta. Tutti gli altri vomitavano.

Al di là dell’esperienza di volo e dei fastidi che potrebbe provocare, ci sono molti altri fattori che Musk e i suoi ingegneri dovranno prendere in considerazione prima che questo nuovo sistema di trasporto diventi realtà. Se è vero che il viaggio in sé potrebbe durare circa mezz’ora, l’imbarco e lo sbarco dei passeggeri potrebbero richiedere ore. La natura del viaggio potrebbe aumentare il tempo necessario per i controlli di sicurezza, dei bagagli e di qualunque altro tipo di verifica di sicurezza che sarebbe richiesta agli assistenti di volo (alcuni di loro, per quel che può valere, sembrano interessati al Bfr. Anche se è troppo presto per avere “un’opinione definitiva” sui viaggi a bordo dei razzi, Sara Nelson, presidente dell’Associazione assistenti di volo Cwa international, sostiene che gli assistenti possiedono la “flessibilità necessaria per adattarsi alle nuove condizioni”).

C’è anche la questione del carburante. Per lanciare in orbita il Bfr, che sarà alto 106 metri, circa il doppio del Falcon 9, servirà moltissima energia, secondo Zha. È molto più complicato sollevare da terra un razzo che, per esempio, un aereo supersonico, spiega. Il Concorde, l’aereo passeggeri supersonico oggi in pensione che volava (tra le varie destinazioni) tra New York e Londra in meno di tre ore usava circa il triplo del carburante di un Boeing 747. “Il motivo per cui usiamo dei razzi per le consegne spaziali è che non ci sono altre possibilità”, dice Zha. “Sulla terra, gli aerei sono molto più efficienti”.

Questo sistema di trasporto dovrà anche fare i conti con le richieste del governo statunitense e di altri paesi sull’impatto ambientale e sui rischi per la sicurezza dei tragitti aerei del Bfr. L’introduzione del razzo renderebbe necessaria la regolamentazione di un settore commerciale totalmente nuovo.

Ma anche così, molte persone non si farebbero scoraggiare. Il Bfr non esiste ancora e il suo fascino, quindi, prevale su tutti gli altri dubbi. Quando gli viene chiesto se salirebbe su un Bfr, Andy Feinberg risponde: “Senza pensarci due volte”.

(Traduzione di Federico Ferrone)

Questo articolo è uscito su The Atlantic.

This article was originally published in TheAtlantic. Click here to view the original. © 2017. All rights reserved. Distributed by Tribune Content Agency.

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