Domani sera, 20 aprile, cominciano i playoff Nba. Tempo di basket come si deve dopo una stagione regolare come sempre troppo lunga.
E soprattutto, è tempo di pronostici. In questo spazio seguiremo i playoff turno per turno, partita per partita, cercando di prevedere il risultato di tutte le serie, fino alla finale.
Ho detto seguiremo perché non sono da solo. Siamo in due (e dal prossimo turno forse saremo in tre). Ecco chi siamo:
Alessio Marchionna: ala grande con risultati molto altalenanti nei Black Eagles, squadra della promozione laziale. Redattore di Internazionale dal 2009.
Andrea Sparacino: ex promessa del basket palermitano, frequenta i peggiori playground romani ma solo durante la bella stagione, ha conservato una grande visione di gioco. Traduce per Internazionale dal 2010.
Per ogni serie cercheremo di prevedere squadra vincente, risultato della serie e miglior giocatore, anche detto “Mvp”, most valuable player.
In palio per chi azzeccherà più pronostici c’è una bottiglia la cui gradazione alcolica è ancora da definire.
Le regole di base da sapere per capire i playoff sono queste: si gioca al meglio delle sette partite, cioè si aggiudica la serie chi vince quattro partite. La squadra che si è classificata meglio nella stagione regolare ha il vantaggio di poter giocare una partita in più in casa. La vincitrice del campionato dell’est sfiderà la migliore dell’ovest a metà giugno per la vittoria finale. L’anno scorso hanno vinto i Miami Heat di LeBron James.
Si parte con New York-Boston e Denver-Golden State. Informazioni di servizio: saranno entrambe trasmesse su Sky Sport 2, peraltro a degli orari decenti (rispettivamente alle 21 e alle 23.30). Per chi non avesse l’abbonamento alla tv satellitare e non volesse abbonarsi a Nba league pass, l’alternativa migliore è sempre Roja directa.
Cominciamo i pronostici, partendo dall’est.
Miami Heat-Milwaukee Bucks
Alessio: Miami arriva ai playoffs mentalmente più forte dell’anno scorso, con i migliori che hanno tirato il fiato nelle ultime tre settimane e avendo risolto i problemi di spogliatoio. Mi immagino un livello di concentrazione subito alto. I Bucks in attacco dipendono molto da Monta Ellis, troppo, considerando che non è poi questo gran realizzatore, soprattutto al tiro da fuori. Ho un debole per Brandon Jennings, che farà girare un po’ la testa a Mario Chalmers ma niente di più. 4-0 Miami, con LeBron James Mvp a mani basse e col freno a mano tirato.
Andrea: d’accordo, ma non del tutto. Miami ha giocato una stagione impressionante. Ma è anche vero che Milwaukee si accoppia bene contro gli Heat, e Miami va in difficoltà contro i lunghi aggressivi (Sanders). A differenza dell’anno scorso, stavolta potrebbero gestire di più le energie, e se dovessero trovarsi sotto in una delle due sfide a Milwaukee potrebbero anche rilassarsi e lasciare una partita agli avversari. Dico 4-1 Heat. Mvp: LeBron James, ogni commento è superfluo. Altro giocatore decisivo per Miami: Chris Andersen, il “birdman”.
Brooklyn Nets-Chicago Bulls
Andrea: senza Derrick Rose Chicago parte sfavorita, ma è allenata benissimo e ha una difesa che mette paura a tutti. La serie sarà equilibrata, ma alla fine il talento dei Nets, nettamente superiore, dovrebbe prevalere sull’esperienza e l’organizzazione dei Bulls. 4-2 Brooklyn (Mvp della serie: Deron Williams: dopo 2 anni nel limbo, la tavola è apparecchiata per il suo grande ritorno ai playoff)
Alessio: è vero, senza Rose i Bulls partono sfavoriti. Ma rispetto all’anno scorso‚ quando non si sono mai ripresi dal suo infortunio in gara 1 contro i Sixers ‚ quest’anno arrivano più preparati. Hanno giocato tutta la stagione senza di lui e hanno trovato un’identità. Ribalto il tuo pronostico e dico 4-2 Bulls (giocatore decisivo: a sorpresa, Joakim Noah, che non mi fa impazzire ma che è fondamentale per far girare la difesa dei Bulls)
New York Knicks-Boston Celtics
Alessio: scrivo il commento alla serie mentre arriva la notizia del ritiro definitivo di Rasheed Wallace. Sapevamo tutti che l’avrebbe annunciato a momenti, ed è giusto così, ma fa comunque parecchia tristezza. Omaggiarlo con il video di alcune delle sue prodezze mi sembra il minimo. Detto questo, parliamo della serie: i Knicks hanno talento, esperienza, sono coperti in tutti i ruoli. Mike Woodson ha creato un sistema offensivo equilibrato che sfrutta le qualità in isolamento dei suoi giocatori migliori – Carmelo Anthony, il miglior realizzatore della lega, e J.R. Smith, che dopo questa stagione entra di diritto nella top 15 dei miei giocatori preferiti di sempre – e il tiro da tre. Ma quando il sistema si inceppa possono andare in difficoltà contro squadre inferiori, compresi i vecchi e demotivati Celtics. Che comunque hanno un buon allenatore (Doc Rivers) e ancora un po’ di cartucce da sparare. Alla fine i Knicks vincono, ma soffrendo più del dovuto: 4-2. Uomo della serie: Carmelo, che è in un gran momento di forma.
Andrea: già, Sheed. Quello che ha portato a scuola tutti i lunghi della lega quando aveva voglia (non sempre), e che una volta è stato espulso per aver guardato l’arbitro. Mancherà anche a me. Per quanto riguarda la serie sono d’accordo su New York, meno su Boston. Ogni anno diamo i Celtics per bolliti e ogni anno trovano il modo di sorprenderci. Purtroppo però, credo che questa volta siamo davvero al capolinea. 4-0 New York. Mvp:Carmelo, attaccante meraviglioso, quest’anno finalmente maturato. Per Boston vedo bene: Jeff Green. Dopo l’operazione al cuore, sta mostrando lampi di talento e capacità di segnare. potrebbe essere la chiave per scardinare la difesa dei Knicks.
Indiana Pacers-Atlanta Hawks
Andrea: alla fine della stagione regolare gli Hawks hanno perso (di proposito) una partita apparentemente scontata, e così anziché chiudere la stagione al quinto posto si ritrovano sesti. Difficile capire le ragioni della scelta. Meno difficile stabilire chi vincerà la serie. Indiana è una squadra giovane, fisica e di talento. Atlanta si presenta ogni anno ai playoff con un roster peggiore rispetto all’anno precendente. 4-1 Pacers (Mvp della serie: Paul George. Quest’anno è definitivamente esploso)
Alessio. assolutamente d’accordo su tutto (a partire dal 4-1 finale di Indiana) tranne che per l’Mvp della serie: dico David West, grande personalità oltre a grandi mani, ed è quello a cui darei la palla nel momento decisivo, più che a Paul George. Indiana tende avere dei black-out preoccupanti, ma Atlanta è poca cosa per approfittarne.
Passiamo all’ovest. Qui siamo andati un po’ lunghi, ma la bellezza delle partite meritava un po’ di spazio in più.
Oklahoma City Thunder-Houston Rockets
Andrea: metto la mani avanti. Non riuscirò mai a essere obiettivo sui Thunder. Non mi piacciono (come non piacciono a chiunque abbia amato i defunti Seattle Supersonics), e una parte di me spera che vadano fuori dai playoff subito. I Rockets giocano a velocità folle e possono affidarsi a James Harden, grande ex lasciato andare sanguinosamente da Oklahoma e che ha dimostrato quest’anno di avere i crismi del campione. La testa mi dice 4-0 Oklahoma, la pancia mi dice 4-3 Houston. Forse dovrei provare a mediare tra le due. O anche no, 4-3 Rockets. Mvp della serie: ovviamente, James Harden.
Alessio: sì, come no, e magari tra un po’ mi dirai pure che i Lakers battono gli Spurs con Kobe Bryant che torna su una gamba sola nell’ultimo quarto di gara 7. Scherzi a parte, i Thunder stanno antipatici anche a me. Sono sopravvalutati, a partire da Kevin Durant, e fanno un gioco che è quasi tutto uno contro uno e poco ritmo. Houston sembra quasi che l’abbia fatto apposta a perdere tutte le ultime partite per accoppiarsi con Oklahoma, o magari era destino che Harden si giocasse la stagione contro i suoi ex compagni, e magari la vendetta gli riesce. No, non esageriamo. Vincono i Thunder 4-1. Miglior giocatore: Russell Westbrook. (Tanto per essere chiari, non mi piace neanche lui: è la dimostrazione che oggi nell’Nba ci sono sempre grandi atleti ma sempre meno playmaker veri, di quelli alla Sparacino, per dire).
Los Angeles Clippers-Memphis Grizzlies
Alessio: stesso accoppiamento dell’anno scorso. Stavolta però i ruoli sono ribaltati. Nel 2012 i Clippers partirono sfavoriti e vinsero la serie a gara 7. Quest’anno sono favoriti, e secondo me non avranno problemi a confermare il pronostico. Hanno smussato qualche spigolo nel loro gioco e poi, soprattutto, hanno sempre il numero 3, Chris Paul, uno dei due giocatori più intelligenti della lega. Memphis cercherà di portare la serie sotto canestro, dove con Zach Randolph e Marc Gasol effettivamente sono superiori. Ma non basterà: vincono i Clippers 4-1, con Chris Paul padrone assoluto della serie.
Andrea: forse hai ragione, ma non sono convintissimo. I Clippers sono gli stessi dell’anno scorso, ma più amalgamati e più forti. E hanno Chris Paul. Anche i Grizzlies sono gli stessi, con un’eccezione da non sottovalutare: hanno ceduto Rudy Gay e hanno preso Thayshaun Prince. Gay è più forte e più giovane di Prince, ma l’ex Pistons si è inserito nel sistema difensivo di Memphis meglio di quanto abbia mai fatto Gay. I Clippers dovranno fare molta attenzione, se prenderanno sotto gamba la serie secondo me la perderanno. Altrimenti assisteremo a un grande spettacolo. Dico Clippers, ma solo a gara 7. Mvp: Chris Paul, per tutti i motivi che hai indicato tu.
Denver Nuggets-Golden State Warriors
Andrea: le due squadre che non vorrei mai uscissero dai playoff si affrontano al primo turno. I Nuggets hanno perso Gallinari ma hanno ritrovato Wilson Chandler (non proprio la stessa cosa in termini di equilibrio e intelligenza cestistica, ma comunque uno che può spaccare le partite). Golden State è una squadra giovane e ben assemblata, con una coppia di lunghi temibile (lee e bogut, appena tornato dall’ultimo infortunio e in attesa del prossimo) e tre esterni in grande crescita. Spero e credo che si vada a gara 7. La vince Denver, 4-3. Mvp della serie: Andre Iguodala. Davanti avrà Harrison Barnes, grande talento e giocatore versatile, ma ancora troppo giovane.
Alessio: hai detto quasi tutto quello penso su questa serie. Aggiungo due nomi, uno per squadra: per Denver George Karl, secondo me il miglior allenatore dell’anno. Ha costruito una squadra di un dinamismo impressionante, e tirato fuori il meglio da ogni giocatore (vedi il vecchio Andre MIller). Per Golden State, ovviamente Steph Curry: non solo per il record di tiri da 3 punti messi a segno in una stagione ma anche perché in certe giocate sembra la reincarnazione di Allen Iverson. Speriamo abbia la stessa personalità. Per me finisce 4-2 per i Nuggets. Ho qualche dubbio su Iguodala, che mi sembra uno che stecca le partite decisive.
San Antonio Spurs-Los Angeles Lakers
Alessio: a inizio stagione avevo pronosticato un flop colossale dei Lakers. Diciamo che c’ho preso ma non del tutto. La squadra è costruita male e nessun allenatore (Mike D’antoni al posto di Mike Brown) può fare miracoli. Però, soprattutto dopo l’infortunio di Kobe Bryant alla fine della stagione regolare, non hanno niente da perdere, e se si abituano in fretta all’assenza del numero 24 possono anche giocare meglio, sfruttando il loro vero punto di forza: l’altezza e la potenza sotto canestro. San Antonio però ha tutto per far venire fuori le lacune difensive dei Lakers: circolazione di palla, tiro da tre e Tony Parker, che ha fatto una delle migliori stagioni della sua carriera e che nessuna guardia di Los Angeles può marcare. Credo che finirà 4-1 per gli Spurs, con una prova d’orgoglio dei Lakers in gara 3. Mvp della serie: Tony Parker.
Andrea: partiamo dalle cose serie. I San Antonio Spurs hanno richiamato in extremis (dalla Cina…) Tracy McGrady. Lo stesso Tracy McGrady che non ha mai vinto un turno di playoff in vita sua, e che negli ultimi anni si è rotto sostanzialmente ogni parte del corpo. Ma anche lo stesso giocatore che un tempo era il più forte del mondo. Talento sconfinato, carattere indolente. Una sera di dicembre del 2009, proprio contro San Antonio e con tre quarti del pubblico di casa che era andato via perché la partita non aveva più nulla da dire, ha segnato 13 punti in 35 secondi e l’ha vinta, da solo. Probabilmente con gli Spurs giocherà poco, salterà ancora meno e tirerà quello che gli capita per le mani. Credo che stavolta una serie di playoff la vincerà, ma non da protagonista. Quanto alla serie, che vinca chi deve vincere (gli Spurs) col punteggio che sarà (4-2). Tanto io terrò gli occhi puntati sulla panchina, aspettando che accada qualcosa di impensabile, come quel dicembre del 2009. Peché non voglio fare la fine di quegli spettatori che sono andati via a 35 secondi dalla fine e non se lo perdoneranno mai. Mvp della serie: posso dire Tracy McGrady?
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