Gli articoli più letti sul sito di Ha’aretz il 4 marzo erano:

  1. la recensione del nuovo romanzo dello scrittore israeliano Eshkol Nevo;
  2. un commento sul discorso di Benjamin Netanyahu al congresso statunitense;
  3. una nuova attrazione turistica in Giappone: l’isola dei gatti;
  4. una nuova parola cinese si afferma su internet;
  5. di ritorno in Israele, Netanyahu risponde a Barack Obama: “Il mio discorso ha offerto un’alternativa ai negoziati”;
  6. un commento firmato da B. Michael su Casa ebraica, un partito favorevole alla colonizzazione.

Michael indossa la kippa perché è un ebreo praticante e la sua penna è affilata come un rasoio. È preoccupato del possibile successo di Casa ebraica alle elezioni del 17 marzo. Alcuni dei suoi militanti sembrano conferire a questo partito un’aura pluralista. Ma in realtà l’unica deputata laica si chiama Ayelet Shaked ed è diventata famosa per aver pubblicato su Facebook un articolo che incita al genocidio dei palestinesi. L’articolo era stato scritto da un altro militante di Casa ebraica ed era stato respinto dai quotidiani israeliani. Ma Shaked l’ha rilanciato su Facebook. Nel testo l’autore “chiede l’eliminazione dell’intero popolo palestinese: giovani e vecchi, donne e bambini”. Secondo B. Michael, Shaked è in realtà una donna molto religiosa perché osserva scrupolosamente tutti i comandamenti del fanatismo nazionalista: razzismo, occupazione e violenza senza limiti.

(Traduzione di Andrea Sparacino)

Questo articolo è stato pubblicato il 6 marzo 2015 a pagina 31 di Internazionale, con il titolo “Pluralismo di facciata”. Compra questo numero | Abbonati

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