In oltre 450 pagine dense, precise e piene di ironia, Grazia Neri ripercorre la sua vita e quarant’anni di attività professionale al servizio della fotografia, dell’informazione e della stampa. In La mia fotografia (Feltrinelli) si ritrovano, con grande chiarezza e senza cedere alla nostalgia, gli orientamenti che hanno ispirato Grazia Neri nella sua vita, il senso dell’incontro, la fedeltà nell’amicizia – non dimentica di ringraziare nessuno e confessa che si tratta della parte più difficile del libro – e una curiosità sempre presente per tutto quello che si è fatto nel campo della fotografia in giro per il mondo.
Il tono è sempre così vivo, la passione così integra, che l’autrice riesce a evitare tutto quello che potrebbe somigliare a un rimpianto. Tuttavia ci si rende conto di come questa donna – che ha permesso alla stampa italiana di pubblicare le cose migliori e di essere da un punto di vista iconografico una delle più interessanti al mondo – abbia dovuto affrontare la fine di un’epoca, fra declino economico e passaggio dall’informazione alla comunicazione. Probabilmente tutto ciò ha comportato un po’ di tristezza ma non sono mai mancati realismo e rigore.
Le siamo grati di aver riportato con voce ferma e senza mai lamentarsi numerosi aneddoti, spesso divertenti, mai gratuiti. Una grande donna sempre dotata di un alto senso della responsabilità. Ieri come oggi, grazie!
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