Poi alla fine ci sono andato, alla Biblioteca nazionale di Firenze, la mattina del golf, anzi ci sono capitato quasi per caso, perché la mattina del golf era un sabato, e il sabato, non lavorando, posso andare in biblioteca a studiare. Càpita a molti vecchi frequentatori della Nazionale: al sabato nella sala del primo piano si vedono quasi solo facce note, quasi tutti sopra i trent’anni, pochissimi studenti, che al sabato mattina giustamente dormono.
Il
green era montato nella seconda sala, la più lunga, quella delle enciclopedie e degli strumenti di ricerca: una striscia d’erba finta, un po’ come quella che si usa per i presepi, larga un metro e lunga 12-15, e al fondo della striscia una buca e un cartellone di due metri per due che simulava verdi colline. Le sale 1 (cataloghi) e 2 sono rimaste inagibili per i lettori per l’intera mattinata, e anche per usare i computer ci si è dovuti arrangiare con quello della sala manoscritti, provvidenzialmente deserta.
I tavolini dei bibliotecari sono stati spostati dalle sale nei corridoi, e qui i bibliotecari hanno accolto i lettori spiegando che nella sala 2 ci sarebbe stato di lì a poco un Evento golfistico; ma i lettori erano per la maggior parte già informati dell’Evento golfistico, e si sono tranquillamente installati nelle sale 3, 4 e 5 con disagio, bisogna dire, davvero minimo. Solo uno straniero, un americano credo, non era informato e non capiva bene, ma poi ha afferrato l’essenziale – che nella sala 2 non si poteva andare – e si è sistemato in un’altra sala, più divertito che irritato.
Poi a un certo punto sono arrivati i golfisti, biancovestiti, e anche due ragazze decisamente carine che facevano della pubblicità mostrando un cartello con la scritta Etiqueta negra, una linea d’abbigliamento casual. Sono state scattate delle fotografie: soprattutto fotografie dei golfisti in compagnia della direttrice della biblioteca e di altre impiegate solidali.
Uno dei golfisti ha detto che era la prima volta che entrava alla Biblioteca nazionale, e una delle impiegate gli ha risposto: “Ecco, lo dica a questi che protestano perché portiamo il golf alla Nazionale, glielo dica!”, alludendo ad alcuni membri della Associazione dei lettori della Biblioteca nazionale che erano lì con i musi lunghi a scattare fotografie per documentare quella strana e, secondo loro, inopportuna trovata: una partita di golf alla Biblioteca nazionale. “Uh, che sdegno, che sdegno! Bah…”, commentava ridendo l’impiegata.
Poi sono state fatte altre foto, e finalmente è arrivato il momento della partita. Che in realtà non è stata veramente una partita ma una specie di esibizione, una prova di precisione davanti ai sei o sette golfisti, alle due ragazze carine, alle tre o quattro impiegate della Biblioteca, ai due o tre membri dell’Associazione dei lettori della Biblioteca nazionale e a due o tre giornalisti e fotografi.
Il primo golfista ha rotto l’imbarazzo – era pur sempre la sala studio della Biblioteca nazionale – prendendo in mano un librone a caso dallo scaffale. “Cos’è? Ebraico? Aramaico?”, ha detto. Ultima fotografia, col librone in una mano e la mazza nell’altra, e via col primo tiro, e dopo di lui gli altri. Ognuno ha tirato cinque colpi, solo che il green in erba da presepe era montato male, e le palle partivano dritte – si vedeva che a tirare era gente capace, dei professionisti – ma poi pian piano si allontanavano dalla verticale virando a sinistra e finendo contro gli scaffali.
È chiaro che l’erba artificiale risponde meno bene, è più imprevedibile di quella naturale. Ma qualche palla è finita vicina alla buca, e poi anche in buca: nessuno però ha applaudito per non disturbare i lettori che stavano studiando nella sala attigua. E del resto, a metter la sordina a tutto quanto hanno contribuito anche le condizioni atmosferiche: giornata piovosissima, a Firenze, e una luce grigiastra che a qualcuno ha ricordato l‘“oscuro colore / di pianto” di una famosa poesia di G. Ungaretti.
Poi l’esibizione è finita, i golfisti hanno rimesso le mazze nelle loro borse, le ragazze carine hanno ripreso i loro cartelli Etiqueta negra, il green è stato arrotolato e se ne sono andati via tutti. E così si è conclusa questa tappa inaugurale del Bibliopride 2013 tenutasi a Firenze, “città della cultura”, come dice il sito dell’Associazione italiana biblioteche, “che vanta la presenza di grandi biblioteche storiche, di servizi bibliotecari pubblici efficienti, oltre ai preziosi archivi e ad una compagine museale unica al mondo”.
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