Sono già madre da tre anni, allora cos’è questo senso di claustrofobia che mi ha preso alla nascita della mia seconda figlia? –Teodora
Prima di tutto cerca di calmarti: bevi un bicchiere d’acqua, apri la finestra e fai un bel respiro. Credo che non sia un esaurimento nervoso, ma una semplice questione di logistica. Come faccio a saperlo? Perché ho avuto lo stesso problema.
Conosco bene la sensazione di quando devi andare a prendere il pane, ma poi guardi i tuoi bambini e pensi a quanto ci metterai a cambiarli, vestirli, imbacuccarli, scendere le scale, metterli sul passeggino, per poi ritrovarteli addormentati e non poter più risalire a casa. E concludi che per oggi basteranno quei cracker che hai in dispensa. Non c’è niente da fare: a gestire due bambini serve molto più tempo.
Se vogliamo dar retta a chi dice che un figlio è una palla al piede, be’ due figli sono due palle al piede, proprio quando avevi imparato a camminare con una. Fattelo dire da un padre di gemelle. Da uno che, in attesa che nascesse il terzo figlio, ha detto al marito: “Stavolta è davvero finita”. La buona notizia è che poi passa. Anzi, il fatto che siano due – o tre – giocherà a tuo favore. Io non ho mai conosciuto l’ansia del genitore alla disperata ricerca di compagni di gioco nei pomeriggi d’inverno.
E sto qui a scriverti mentre di là mia figlia tiene per mano il fratello che, in attesa di farlo da solo, vuole girare tutto il giorno per casa aggrappato a qualcuno.
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