Mio marito vuole dare una paghetta a nostra figlia di sette anni: non ti sembra un po’ presto?–Eleonora
A casa nostra c’è una regola: a tavola si finisce tutto quello che hai nel piatto. “Che poi è il modo più sicuro per provocare disturbi alimentari ai figli”, ha detto la mia amica americana Minda. Io le ho fatto notare che semmai sono le “porzioni americane” a creare disturbi alimentari e non la nostra sana abitudine di non buttare via il cibo. Abbiamo litigato. Ma poi come al solito abbiamo fatto pace, perché sappiamo che le nostre differenze sono di natura culturale.
Quindi ho rigirato la tua domanda a lei. Io sono contrario a dare dei soldi a una bambina di sette anni, penso che il denaro faccia parte di quelle sfere tipo il sesso e la religione che i bambini non dovrebbero essere costretti a gestire. Minda ovviamente non è d’accordo: “È dimostrato che cominciare presto a fargli gestire un po’ di soldi li aiuta a impararne il giusto valore. Qualcuno preferisce darglieli come premio quando fanno il loro dovere, ma rifare il letto o lavarsi i denti non sono cose che vanno ricompensate. Io premio mia figlia con dei soldi quando fa qualche faccenda di casa extra che non le avevamo chiesto di fare. E così la educo all’imprenditorialità”.
Insomma, c’è l’approccio europeo del bambino sotto la campana di vetro o quello americano del piccolo imprenditore rampante. Non so qual è peggio, ma la scelta spetta a voi.
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