Il pianto disperato dei neonati su di me ha un effetto soporifero: sono un mostro della natura o è solo perché non sono figli miei?–Piero
Ho cercato dappertutto una risposta: ho letto articoli, ricerche, libri sul pianto dei bambini ma nessuno contemplava il tuo strano caso. Ho scoperto che il pianto dei neonati attiva parti diverse del cervello negli uomini e nelle donne, che è il primo suono capace di svegliare le madri (per i padri è l’antifurto di un’auto) e che, per qualche strano motivo, fa aumentare la produzione di testosterone nei maschi.
Ma dell’effetto soporifero nessuna traccia. Una mattina però, quando ormai mi stavo rassegnando all’idea che tu sia davvero un mostro della natura, ho avuto un’illuminazione: alla fine non conta quali siano le cause, l’importante sono gli effetti. Me ne sono reso conto grazie a
Torn, il grande successo di Natalie Imbruglia della fine degli anni novanta. È una canzone che mi piace molto e ho pensato che, programmandola come suoneria della sveglia, avrei reso meno feroci le mie alzatacce alle sei di mattina.
Mi sbagliavo: tempo una settimana e la sola prima nota di quel brano ha cominciato a mettermi ansia. E ora non posso più sentirla. Credo che a te potrebbe succedere la stessa cosa: se non avrai figli continuerai a dormire sonni tranquilli accanto a bambini urlanti. Ma se diventerai padre, quella dolce melodia soporifera acquisterà l’effetto del peggiore degli antifurti nel giro di una settimana.
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