Io e la mia compagna desideriamo un figlio ma ci chiediamo come tutelare la nostra famiglia dal punto di vista giuridico, vista l’assenza di diritti per le coppie omosessuali in Italia.–Carla

Quando si parla delle difficoltà delle coppie omosessuali si pensa subito all’impossibilità di sposarsi. Ma dietro alla battaglia per il matrimonio gay ce n’è una più importante: quella per il divorzio gay.

Sì, perché finché le cose vanno bene due donne possono creare una famiglia piuttosto facilmente. E non parlo solo del viaggio in una clinica spagnola o danese, ma anche di mettere su casa, aprire un conto in banca in comune o comprarsi un’auto. I guai cominciano se la vita coniugale s’incrina. Le coppie gay, come tutte le altre, a volte si lasciano ma non godono della tutela giuridica del divorzio: in un momento in cui l’emotività prende facilmente il sopravvento, è essenziale avere regole che mantengono i rapporti tra ex nei limiti della civiltà.

Le coppie dello stesso sesso invece sono lasciate a loro stesse e la separazione può diventare un far west. Decidendo di fare un figlio dovete quindi mettervi in testa che voi avrete una responsabilità in più: gestire la situazione nel massimo della correttezza. Impegnatevi per iscritto da un notaio su tutto quello che è possibile prevedere, tutelatevi da voi stesse, mettetevi al riparo dall’assenza di regole in caso le cose non vadano come sperate. E se poi non ce ne sarà bisogno, tanto meglio per voi e per il vostro bambino.

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