Mio figlio di cinque anni ha voluto una bambola per il compleanno. Ne era inseparabile fino a che degli amichetti l’hanno preso in giro e ora è arrabbiato con noi perché ha dato la colpa al nostro regalo. Dove abbiamo sbagliato?–Dario

Eravamo in un parco giochi di Ginevra e mia figlia è corsa da me quasi con le lacrime agli occhi: “Papà! Dei bambini cattivi non mi fanno salire sullo scivolo”. “Digli che se non si spostano arriva tuo padre”, ho risposto. “E digli che tu di padri ne hai due”. A parte la minaccia dell’intervento di due padri, che mette in fuga anche il teppistello più recidivo, non m’intrometto nei conflitti tra bambini. Ma se il problema è una questione fondamentale come il rispetto delle scelte altrui, allora i due padri scendono in campo eccome, anche per i figli degli altri.

Quando in quello stesso parco un compagno di mia figlia era stato preso in giro perché portava un bambolotto in passeggino, io mi sono accovacciato davanti al gruppetto di seienni e ho chiesto: “Cosa ci trovate da ridere? Il vostro papà vi spingeva in passeggino, no? E pensate che qualcuno ridesse di lui?”. Sono rimasti ammutoliti, ma comunque io non parlavo per loro: ci tenevo che l’amico di mia figlia sentisse che non c’era nulla di male che giocasse con le bambole e che ero dalla sua parte. Consiglio anche a te di intervenire con gli amichetti di tuo figlio, così lui capirà che il problema non sei tu che gli hai comprato quel giocattolo, ma i bambini che lo prendono in giro. E ti assicuro che un padre molto arrabbiato fa paura quanto due.

Questa rubrica è stata pubblicata il 3 luglio 2015 a pagina 12 di Internazionale. Scrivete a daddy@internazionale.it. Compra questo numero | Abbonati

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