“Ottenere un’intervista esclusiva di un’ora, a tu per tu con colui che rifiuta di parlare alla stampa, non è stata un’impresa facile. Settimane di contatti. Di sollecitazioni. Di scambi di email. Fino alla telefonata di mercoledì scorso, in tarda mattinata: ‘Domani alle dieci e mezza. Ad Ancona’”.
Così, su un’onda di adrenalina, l’inviato speciale di Le Soir Giuseppe Santoliquido ha raggiunto il capoluogo marchigiano per incontrare il leader del Movimento 5 stelle: un’intervista esclusiva (è la prima rilasciata a un quotidiano belga), parte di una strategia di comunicazione fatta di interviste simili stillate con cura in Italia e all’estero.
Santoliquido è un giovane e bravo politologo di origine italiana, spesso invitato a commentare le vicende politiche e sociali nostrane. Nel 2012 ha pubblicato un libro - l’editore lo definisce una “docufiction” - intitolato Bunga bunga mode d’emploi. Les dessous choc du système berlusconien (Bunga bunga istruzioni per l’uso: i retroscena sconvolgenti del sistema berlusconiano). Davanti al leader del M5s, però, la curiosità di Santoliquido per i retroscena è come svanita. Le domande si susseguono benevole, alternate alle risposte di un Grillo che l’autore definisce “di una cortesia quasi deferente”.
Accanto alla lunga intervista, Le Soir pubblica un commento della sua corrispondente da Roma Vanja Luksic. Titolo: “Mr Hyde si è trasformato in Dr Jekyll”. “Da qualche giorno”, scrive Luksic, “l’ex comico leader della terza forza politica del paese (e non della prima, come afferma basandosi unicamente sui risultati dei vari partiti alla camera!) ha deciso di far dimenticare il suo lato Hyde e di sospendere la sua violenza verbale e la sua intransigenza sistematica. Vuole presentarsi come qualcuno di molto ragionevole, di molto misurato”. Immagino la confusione del lettore belga: chi è davvero Grillo? L’uomo cortese dagli occhi “azzurri come un cielo estivo”, che ha ammaliato Santoliquido parlando di onestà e partecipazione, o “l’eccellente attore” cui Luksic riconosce l’unico merito di essere entrato in sintonia con “i tanti italiani sempre più arrabbiati in una situazione di crisi in cui i privilegi e gli scandali della casta erano sempre meno tollerabili”?
E chi dice la verità sulla mancata nascita di un governo Pd-M5s? Grillo, quando a Santoliquido spiega che la colpa è tutta del Partito democratico (“Non hanno mai avuto intenzione di governare con noi”)? O Luksic, che così conclude il suo intervento: “Qualsiasi cosa dica Grillo, i ‘no’ opposti con disprezzo, con un’intransigenza assoluta, a tutti i tentativi di avvicinamento del Pd e del centrosinistra hanno finito non solo per spingere il Pd nelle braccia di Berlusconi, ma anche per far rapidamente calare la popolarità del M5s”? Come come? Grillo non aveva concluso l’intervista assicurando: “Siamo in costante crescita. Il Movimento è un concetto già in via di esportazione. Ben presto raggiungerà molti altri paesi”?
**Non so a quali paesi **si riferisca Grillo, ma è difficile che il Belgio sia tra questi: troppo intricato sul piano istituzionale, troppo preso dalle tensioni tra comunità linguistiche, troppo poco abituato a sentir strillare i personaggi pubblici. E poi il Belgio, a modo suo, ha già avuto il suo momento di anti-politica durante la crisi del 2010-2011, quando ci sono voluti la bellezza di 541 giorni per formare un governo. Il G1000, una piattaforma di deliberazione cittadina, è nato in parte dalle stesse constatazioni del M5s: la democrazia rappresentativa è in crisi (“È degenerata in una dittatura delle elezioni”, spiegava il manifesto lanciato nel giugno del 2011) e, “nell’era del web 2.0, non è ancora stata trovata una nuova forma democratica”.
L’iniziativa si è svolta in tre fasi: una grande consultazione online sui temi prioritari da discutere; un vertice che l’11 novembre 2011 ha riunito a Bruxelles mille cittadini rappresentativi della diversità dei belgi; la stesura, da parte di un gruppo di 32 persone estratte a sorte tra le mille, di una serie di raccomandazioni al termine di tre weekend di approfondimenti. L’intero esperimento è stato poi riassunto in un rapporto finale. Ora gli ideatori stanno pensando a come portare avanti lo spirito del G1000 (spirito che anima molte altre iniziative nel resto del mondo). Come spiega uno di loro, lo scrittore David Van Reybrouck, il G1000 “è complementare, non in concorrenza, rispetto al sistema esistente”. E forse è proprio questa la differenza principale rispetto al Movimento 5 stelle.
Francesca Spinelli è giornalista e traduttrice. Vive a Bruxelles e collabora con Internazionale. Su Twitter: @ettaspin
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