È una storia imbarazzante di malcostume politico.
Condannato a sei anni di reclusione e interdizione perpetua dai pubblici uffici, Giuseppe Scopelliti è stato candidato immediatamente alle elezioni europee dal Nuovo centrodestra di Angelino Alfano. Scopelliti, presidente della regione Calabria ed ex sindaco di Reggio, condannato in prima istanza per aver falsificato i bilanci del comune, non ha avuto remore a candidarsi per Bruxelles, dove le norme sull’immunità sono più robuste di quelle italiane.
È stato proprio il ministro dell’interno a insistere sulla candidatura e a difendere il rais calabrese dalla rivolta interna capeggiata da Gaetano Quagliarello. Il motivo è ovvio: la Calabria è una roccaforte del Nuovo centrodestra, dove Scopelliti può contare su un pacchetto sicuro di voti: 614mila alle ultime regionali, che ha vinto con il 52 per cento contro Agazio Loiero. Se avesse rifiutato la candidatura c’era da temere un suo possibile ritorno a Forza Italia.
Il quarantasettenne governatore non ha atteso la consegna dell’atto di sospensione - che tuttora manca - e si è dimesso insieme alla giunta regionale, aprendo la strada a nuove elezioni in autunno. Che a insistere sulla candidatura sia stato lo stesso Alfano, il cui ministero ha sciolto il comune di Reggio per infiltrazioni mafiose, dimostra l’ambiguità dell’operazione. Il buco nei conti del capoluogo calabrese sfregiato dall’illegalità ammonta a 170 milioni. Il comune è commissariato e alla bancarotta. Solo a Reggio la Ndrangheta conta oltre mille affiliati.
La disoccupazione giovanile in regione ha raggiunto il livello record del 62 per cento, quasi il 30 per cento dei giovani laureati lascia la regione. Nonostante la sua pesante condanna Scopelliti ha ricevuto molti messaggi di solidarietà, tra cui quelli dei ministri Lupi e Alfano. La ragione di questo balletto imbarazzante è semplice: per poter raggiungere la soglia del 4 per cento il Ncd non può fare a meno dei voti di Scopelliti. È la prima volta che la legge Severino si è abbattuta su un governatore, obbligandolo alle dimissioni immediate. Ma la sua candidatura dimostra in modo eclatante le incongruenze di questa discussa legge anticorruzione.
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