È una situazione abbastanza surreale. Mentre Silvio Berlusconi è sotto processo a Napoli per la compravendita del senatore Sergio De Gregorio, Forza Italia denuncia “un’oscura campagna acquisti”.
Si agita il capogruppo Paolo Romani : “Ma cos’è questo, il mercato delle vacche?”. La sua rabbia esplode per l’uscita dei due forzisti Domenico Auricchio e Francesco Maria Amoruso verso il nuovo gruppo di Denis Verdini, per anni plenipotenziario del cavaliere. “Questa storia non finisce qui”, assicura Romani nero in volto.
Una previsione azzeccata, ma al contrario. Perché mercoledì sera la situazione precipita. La notizia del passaggio di altri sette deputati al gruppo di Verdini getta nel panico i colonnelli forzisti. “Denis Verdini sfila Forza Italia a Berlusconi”, ironizza l’Huffington Post.
Ad Arcore, il cavaliere prende atto della situazione e cancella la riunione di partito programmata per giovedì. Il ritorno di Nunzia De Girolamo in Forza Italia è una magra consolazione per l’anziano leader, il cui gruppo al senato ha perso 49 parlamentari su 92 e ora rischia di scivolare sotto la soglia di 40.
Ormai rassegnato, Berlusconi dice che se ne vanno per interessi personali
“Forza Italia ha esaurito la sua spinta riformatrice”, sostengono i transfughi. “La linea politica mira a rincorrere i populismi in una prospettiva di subalternità a Salvini”. Ma l’esodo non sembra affatto arrestarsi. Circolano altri nomi in procinto di abbandonare l’ex premier come quello del presidente della Federalberghi Bernabó Bocca e di Riccardo Villari.
L’oscura campagna acquisti denunciata da Paolo Romani getta in allarme anche il Movimento cinque stelle. Alessandro di Battista, esperto di trame oscure, è deciso a denunciare la “compravendita” dei senatori alla procura: “Stiamo assistendo al più ampio processo di trasmigrazione di questa legislatura. È lecito avere il sospetto che non si tratti di casi di coscienza. Stiamo parlando di un personaggio come Verdini, plurinquisito per fatti gravi”.
Il soccorso del M5S a Silvio Berlusconi suscita commenti sarcastici, Paolo Romani corre ai ripari per soddisfare il fronte dei suoi senatori tentato di votare la riforma del senato, opponendosi al veto di Berlusconi, che definisce Renzi “un genio del male”.
Ma Renato Brunetta si mette di traverso. L’emorragia infinita non sembra preoccupare Berlusconi, sempre blindato ad Arcore , che ha disdetto il giro delle cento province per il rilancio del partito. Molti leader europei hanno osservato le sue passeggiate in Crimea al fianco di Putin con occhi sbigottiti. Ormai rassegnato, osserva da lontano l’esodo dal suo partito allo sbando: “Se ne vanno per interessi personali”.
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