Il 25 aprile 2015 un terremoto di magnitudo 7,9 ha colpito il Nepal, distruggendo intere città e villaggi e causando oltre settemila vittime. Ora chi è sopravvissuto deve far fronte a una vita tra le macerie e lottare quotidianamente con la mancanza dei beni di prima necessità. Oggi un nuovo terremoto ha colpito il paese, a sole due settimane dal primo.
Un gruppo di fotografi nepalesi e indiani, guidati dalla scrittrice Tara Bedi e dal fotoreporter Sumit Dayal, ha creato un progetto collettivo per documentare e dare informazioni credibili su cosa sta succedendo in Nepal. Il 26 aprile è nato così il Nepal photo project, lanciato su Instagram e Facebook.
L’obiettivo è fare circolare notizie sui soccorsi e sulle persone scomparse, aiutare le campagne umanitarie, le iniziative dei volontari e diffondere qualsiasi articolo e storia che possano arricchire la comprensione della situazione.
Il feed di Instagram è dedicato alla rappresentazione visiva della tragedia, mentre Facebook viene usato per la diffusione veloce di notizie e aggiornamenti, come la richiesta di nuovi volontari in una determinata zona.
La creazione di un progetto del genere su questi social network è un fatto di per sé interessante e indicativo di cosa sono diventati. Per Tara Bedi, la scelta è caduta su Instagram e Facebook perché è ormai è evidente che le persone si informano attraverso questi canali e in particolare attraverso le immagini. Ma nel consumo visivo, che con queste storie diventa spesso pornografico, il Nepal photo project vorrebbe dare al pubblico delle foto più personali: “Qui i fotografi hanno la libertà di esprimersi in maniera personale e umana e sono convinta che le persone entrino in sintonia proprio con questo”.
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