Instagram ha compiuto cinque anni il 6 ottobre 2015. Il social network che permette di condividere foto e video a settembre ha raggiunto il numero record di utenti mensili, arrivati a 400 milioni, superando Twitter che ne ha 316 milioni.
Ogni giorno sono condivise più di 80 milioni di foto. Oltre il 75 per cento delle persone che lo usano vive fuori dagli Stati Uniti. Tra gli ultimi cento milioni di utenti che hanno cominciato a condividere foto più della metà vive in Europa o in Asia. Mentre i paesi che lo usano di più sono il Brasile, il Giappone e l’Indonesia.
Gli account più seguiti in assoluto sono quelli di cinque donne: Taylor Swift, Kim Kardashian, Beyoncé, Selena Gomez e Ariana Grande, che in tutto raccolgono 235 milioni di followers.
Instagram è usato da persone comuni appassionate di fotografia, ma sempre di più anche da fotografi professionisti che condividono le foto scattate sul campo oppure sviluppano lavori appositamente creati per essere guardati sul social network.
Eccone alcuni tra i più interessanti realizzati da fotografi e collettivi che hanno usato Instagram come piattaforma principale per raccontare una storia.
David Guttenfelder
1.629 post, 830mila followers, 1.161 persone seguite
David Guttenfelder è un fotoreporter statunitense che ha lavorato per vent’anni con l’Associated Press. Ha vinto sette World press photo e ha contribuito all’apertura degli uffici Ap in Corea del Nord. Quando era a capo dell’ufficio fotografico dell’Ap in Asia, Guttenfelder è stato uno dei primi ad aprire un account Instagram su uno dei paesi più inaccessibili del mondo: “Essendo uno dei pochi fotografi stranieri che gode di un accesso regolare al paese, è una grande responsabilità condividere quello che vedo, nella maniera più accurata possibile”, afferma Guttenfelder. Attualmente, il fotoreporter ha concluso la sua esperienza con l’Ap e collabora con il National Geographic.
Melissa Spitz
312 post, 3.886 followers, 443 persone seguite
Melissa Sptiz ha trascorso gli ultimi sei anni a documentare il suo rapporto con la madre che soffre di disturbi mentali. You have nothing to worry about è un progetto di fotografia documentaria ma anche personale: “La diagnosi di mia madre cambia spesso come le mie emozioni verso di lei. Per questo le mie immagini a volte sono sconvolgenti, altre volte incoraggianti, e possono trasmettere amore e odio allo stesso tempo”, spiega Spitz. Una delle particolarità delle foto postate da Spitz è la divisione in parti della stessa immagine che viene prima tagliata e poi riattaccata e ordinata in una sequenza scelta dalla fotografa : “È come una finestra con più livelli di lettura: mi sembrava perfetta come metafora per raccontare la malattia di mia madre”, spiega Splitz.
Matt Eich
22 post, 1.477 followers, 55 persone seguite
Matt Eich ha cominciato a usare Instagram mentre era nella sala d’attesa del medico di sua moglie, incinta del loro secondo figlio. Inizialmente caricava foto della sua famiglia, poi ha capito che poteva essere un modo per unire le persone che fotografava per lavoro. Così è nato il progetto @everydaydelta. Mentre lavorava con la comunità di Greenwood, in Mississippi, si è reso conto che molti dei ragazzi che fotografava avevano lo smartphone e usavano Instagram. Il suo ruolo ora è diventato quello di curatore: “Quando tra le immagini che fanno ne trovo alcune molto forti, chiedo loro di mandarmele e poi le pubblico sull’account”.
Rachel Hulin
37 post, 2.746 followers, 205 persone seguite
Nella primavera del 2015, Rachel Hulin, fotografa, scrittrice e photo editor statunitense, ha cominciato a pubblicare il suo nuovo romanzo Hey Harry, hey Matilda su Instagram. La storia prende forma attraverso la corrispondenza tra i due protagonisti, i gemelli Matilda e Harry, che vivono in città diverse e condividono i ricordi dell’infanzia passata insieme ma soprattutto i sentimenti romantici che da adulti si sono accorti di provare l’uno per l’altro. Sul progetto Hulin racconta: “Quando lavoravo come photo editor ero abituata ad accompagnare le foto con i testi, e ho sempre pensato che le immagini migliorassero il testo. Su Instagram posso narrare in maniera seriale, introducendo i personaggi lentamente e dando la possibilità ai lettori di interagire con la storia”.
Matt Black
199 post, 182mila followers, 176 persone seguite
Nato nella California Central Valley, una delle cinque aree metropolitane più povere degli Stati Uniti, Matt Black documenta da vent’anni le diseguaglianze sociali ed economiche della sua terra d’origine. Dal 2013 le immagini di Geography of poverty sono su Instagram e vengono realizzate combinando un iPhone e una fotocamera Sony Rx 100. Per Black Instagram non è un diario, ma la usa perché gli consente di unire le coordinate geografiche alle immagini.
Eyes on China project
341 post, 22.4mila followers, 351 persone seguite
Determinato a mostrare qualcosa di diverso dalle prospettive in cui di solito viene ritratta la Cina, il fotoreporter canadese Kevin Frayer ha fondato Eyes on China project. Un progetto che vive esclusivamente su Instagram, anche se si tratta di una piattaforma bandita in Cina. Frayer ha messo insieme un collettivo di fotografi cinesi e internazionali e gli ha chiesto di raccontare la vita di tutti i giorni.
Devin Allen
3.027 post, 76.8mila followers, 5,300 persone seguite
Fino a qualche mese fa Devin Allen era un ragazzo di 26 anni, nato e cresciuto a Baltimora, che voleva fare il fotografo. Ma quando il 19 aprile 2015 sono esplose le proteste per la morte di Freddie Gray, il venticinquenne afroamericano che era stato arrestato e picchiato una settimana prima a Baltimora, Allen ha capito di voler raccontare la reazione della sua città e ha dedicato il suo account Instagram a Gray.
Una delle sue foto, scattata il 25 aprile, è finita sulla copertina della rivista Time.
Yener Torun
369 post, 66.9mila followers, 414 persone seguite
Yener Torun è un architetto turco che alla fine del 2013 ha cominciato ad appassionarsi alla fotografia. Passeggiando senza meta per le strade di Istanbul, con uno sguardo particolarmente attento alle forme geometriche e ai colori forti, ha documentato un lato meno noto della città, combinando minimalismo e street photography. Torun ha pubblicato le immagini su Instagram e oggi il suo profilo è seguito da più di 60mila persone.
Q. Sakamaki
1.318 post, 61.4mila followers, 355 persone seguite
Nel mese di ottobre Q. Sakamaki ha gestito l’account Instagram del New Yorker per una settimana mentre era in Giappone. Nel corso della sua visita è riuscito a creare delle piccole finestre sulla vita del paese, dai pendolari di Tokyo, ai surfisti della baia di Sagami. Durante il viaggio è tornato, dopo vent’anni, nella sua casa di famiglia nella provincia rurale di Mikawa. Le foto sono state scattate con l’app Hipstamatic. “Tecnicamente è come girare un film: scegli la lente, la pellicola, e poi scatti la foto”, ha raccontato Sakamaki.
Kathy Ryan
1.558 post, 77.7mila followers, 1.437 persone seguite
Kathy Ryan è la responsabile della sezione fotografica del New York Times Magazine che ha la redazione nel palazzo progettato da Renzo Piano, a Manhattan, a poca distanza da Times square. Un giorno, nel 2012, ha visto uno zig zag di luce sulle scale dell’edificio e ne è rimasta colpita. Ha scattato una foto e l’ha pubblicata su Instagram. Da quel giorno ha continuato a scattare foto all’interno della redazione per cercare di cogliere le geometrie e le combinazioni di luci e ombre nelle stanze, tra i corridoi, nei riflessi e nel lavoro suo e dei colleghi. A ottobre del 2014 queste immagini sono diventate un libro, Office romance, pubblicato dalla casa editrice Aperture.
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