Alabama Shakes, Gimme all your love
Non ho mai visto gli Alabama Shakes dal vivo. Ma la cantante della band, Brittany Howard, probabilmente vale da sola il prezzo del biglietto. L’uscita del nuovo album, Sound & color, e la data estiva a Lucca sono un’occasione da sfruttare. I pezzi nuovi, tipo questo, sembrano all’altezza dell’album d’esordio, che era bello, intenso e sofferto.

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Tame Impala, I’m a man
I Tame Impala hanno deciso di scontentare i loro fan più rockettari. Dopo Let it happen, il primo brano estratto dal nuovo disco, la band australiana ha presentato I’m a man. All’inizio il brano può lasciare indifferenti, ma poi cresce. Il cantante della band, Kevin Parker, ormai è abbonato al falsetto.

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Iosonouncane, Tanca
Chi fa una musica simile a quella di Iosonouncane in Italia? Pochi, forse nessuno. Il cantautore (ha senso chiamarlo così?) sardo costruisce le sue canzoni sopra tappeti di campionatori e loop, usandoli per raccontare storie mai banali. Con La Macarena su Roma aveva già fatto cose egregie. Il suo ultimo album, Die, è meno “politico” ma più cupo e introspettivo. E si mantiene su livelli alti.

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Young Fathers, Shame
Scozia, Nigeria, Ghana, Liberia. Gli Young Fathers hanno sangue meticcio e fanno musica contaminata. In teoria è hip hop, in realtà è un casino. Un bel casino. Molti appassionati di musica, perlomeno fuori dal Regno Unito, li hanno scoperti relativamente da poco, solo perché hanno vinto il Mercury Prize per il miglior album britannico. Il 6 aprile sono tornati con un nuovo disco, che ha un titolo molto bello: White men are black men too. Conviene mettersi in pari.

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Native American, Like a dream
Se qualche fan dei Tame Impala f0sse molto deluso e volesse assolutamente ascoltare un po’ di rock nostalgico, potrebbe provare con i Native America, giovane trio di New Orleans. Il gruppo ha pubblicato da poco il video di Like a dream, una delle canzoni migliori del disco d’esordio Grown up wrong, nei negozi già da novembre 2014.

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