Le previsioni azzeccate sono spesso impressionanti, come questa di Nikola Tesla, ingegnere elettrico, inventore e fisico serbo naturalizzato statunitense, nato nel 1856 e morto nel 1943. Negli Stati Uniti è uno degli scienziati più famosi, i suoi brevetti sono alla base del moderno sistema elettrico e in suo onore hanno chiamato un’azienda che produce auto elettriche e l’unità di misura dell’induzione magnetica. John B. Kennedy lo intervistò per la rivista Collier’s nel gennaio del 1926. La televisione, per dare un’idea, era appena stata inventata e in tutta Italia c’erano un totale di 3.603 utenze telefoniche.
“Il sistema senza fili sarà di grande beneficio per la specie umana, più di qualunque altra scoperta scientifica, perché annullerà virtualmente le distanze. La maggior parte dei mali di cui l’umanità soffre sono dovuti all’immensa estensione del globo terrestre e all’impossibilità per gli individui e per le nazioni di entrare in stretto contatto. I collegamenti senza fili ci avvicineranno grazie alla trasmissione di intelligenza, al trasporto di corpi e di materiali, al trasferimento di energia. Quando i collegamenti senza fili saranno perfettamente applicati, l’intero pianeta sarà convertito in un grande cervello, cosa che in effetti è, ogni cosa essendo parte di un tutto reale e ritmico. Saremo in grado di comunicare con gli altri in modo istantaneo, indipendentemente dalle distanze. Non solo: attraverso la televisione e il telefono potremo vedere e sentire un’altra persona a migliaia di chilometri, e lo strumento con cui potremo farlo sarà incredibilmente semplice rispetto agli attuali telefoni. Un uomo potrà portarne uno nella tasca del suo gilè. Saremo testimoni e ascoltatori di eventi – il giuramento di un presidente, la partita di un torneo mondiale, la devastazione di un terremoto o il terrore di una battaglia – proprio come se fossimo presenti”.
Questo articolo è stato pubblicato il 28 novembre 2014 a pagina 7 di Internazionale, con il titolo “Collegamenti”. Compra questo numero | Abbonati
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