Con il telefono bisognerebbe fare attenzione. Sabato scorso ai giornalisti dell’Agence France-Presse, una delle più grandi agenzie di stampa del mondo, è capitato un grave incidente. Hanno scritto per sbaglio che Martin Bouygues, noto imprenditore francese, era morto. Quando in redazione è arrivata la (falsa) notizia, i giornalisti hanno cercato una conferma e hanno telefonato al sindaco di un paesino non lontano dal posto in cui, secondo la segnalazione, era morto l’imprenditore.
Il sindaco ha confermato e la notizia è stata diffusa, salvo poi essere rapidamente smentita. Interpellato in seguito, il sindaco ha detto che il giornalista gli aveva chiesto solo se era morto “il signor Martin”, senza mai dire il cognome dell’imprenditore. E il caso ha voluto che quel giorno, nello stesso paesino, fosse morta una persona che si chiamava proprio Martin.
Un incidente simile, ma forse meno grave, è capitato qualche giorno fa in Italia a un giornalista del Fatto quotidiano. In un articolo sui vitalizi agli ex parlamentari, il giornale ha pubblicato delle dichiarazioni di Paolo Fontanelli, deputato del Partito democratico e questore della camera, piuttosto sorprendenti per un parlamentare: “Non leggo i giornali, non ne so niente. Non mi interessano a me ’ste cose, non ho tempo da perdere”.
Il giorno dopo, però, sul quotidiano è uscita una breve nota del giornalista: “Per un errore fortuito nella consultazione della rubrica del cellulare – e un successivo malinteso con il mio interlocutore – l’altro giorno sono incorso in uno spiacevole incidente che ha coinvolto suo malgrado l’onorevole Paolo Fontanelli, questore della camera dei deputati. Nell’articolo di ieri sui vitalizi, infatti, gli ho attribuito delle frasi che Fontanelli non ha pronunciato e che, invece, mi sono state riferite da un’altra persona”.
Gli errori capitano a tutti, e l’importante è correggerli subito, come hanno fatto sia l’Afp sia il Fatto. Resta che, come ha commentato qualcuno in rete, se una volta alla base del giornalismo c’era la verifica delle fonti, ora si dovrebbe passare anche a quella della rubrica del cellulare.
Questo articolo è stato pubblicato il 6 marzo 2015 a pagina 5 di Internazionale, con il titolo “Fonti”. Compra questo numero | Abbonati
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