“Nel numero 1015 a pagina 84 c’è un errore di traduzione”, ci scrive Lorenzo Marzano. Seduti in un ristorante di Medellín, cosa mangiano Will Storr e la sua nuova amica Yvonne? “Platani bolliti”, abbiamo scritto noi. “Banane bollite”, sostiene il nostro lettore.
Per i vocabolari italiani, in effetti, i platani sono alberi: quelli che costeggiano il lungotevere a Roma, per esempio. In Colombia invece si cucinano i
plátanos, parenti stretti delle nostre banane. “Appartengono alla stessa famiglia, le Musaceae”, spiega Susanna Rambelli, botanica del Bioparco di Roma ed esperta di piante ornamentali. Quindi i plátanos sono banane? “Sì. Banana non è un nome scientifico. In inglese si usa per indicare il frutto crudo, quello dolce che conosciamo noi, mentre plantain indica una varietà che si cuoce. In francese la chiamano banane plantain e in spagnolo plátano”.
I platani del lungotevere non c’entrano niente? “No”. Quindi questi plátanos, in italiano, come li dobbiamo chiamare? “Eh”. Invece di “platani”, avevamo pensato di scrivere plátanos, in corsivo, e spiegare che sono delle banane che si cucinano. Ma ci sembrava troppo lungo: non volevamo interrompere la cena di due potenziali futuri sposi al primo appuntamento.
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