“A pagina 114 nell’ottima rubrica Le regole si usa per un imperativo, direi invece che ci vuole l’apostrofo”, ci scrive Claudio Gatti. Giusto: per l’imperativo di dire è meglio usare di’. è il sinonimo di giorno, e anche se non lo usa più nessuno tranne il dottore quando ti prescrive la pillola una volta al , per non fare confusione l’accento lascialo a lui. Il semplice di è una preposizione semplice, scrivila semplicemente così e non si confonderà con un’altra parola.

Di’ la verità: gli apostrofi non sono mai stati il tuo forte. Sta’ tranquillo e fa’ attenzione: se è verbo e non è imperativo l’apostrofo non ci va. Va’ a ricordartelo però… E poi con queste paroline ti resta sempre il dubbio, se non ci va l’apostrofo, forse ci va un accento? ! Sul affermativo ci va. Lo so (non ), questo discorso ti le vertigini (da senz’accento è una preposizione semplice, come di).

Su una cosa ti do ragione: do senz’accento si potrebbe confondere con la nota. Ma allora anche la, mi e fa: musica per le tue orecchie! Ma va’ là, neanche il peggior somaro le confonderebbe. Però se vuoi proprio fare il difficile ci sto (non stò). La musica finisce con le note dolenti. Vediamo un po’: come dice la maestra, poco perde una sillaba ma ci rimane il segno, così diventa po’. Con l’apostrofo, l’accento no!

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