Critical Art Ensemble, Lo spettro della peste
Elèuthera, 127 pagine, 10 euro
Il Critical Art Ensemble è un collettivo di artisti, attivisti e professori statunitensi che promuovono progetti e performance in cui denunciano le ingiustizie cercando di divulgare informazioni poco accessibili: il consumismo tecnologico, la diffusione degli ogm, la propaganda bellica.
Nel 2004 due dei suoi militanti sono stati arrestati con l’accusa di bioterrorismo, tenuti in carcere sulla base del Patriot act, e infine prosciolti dopo una mobilitazione. Stavano lavorando a questo progetto, pubblicato in inglese nel 2006 e ora tradotto in italiano. In certi punti si sente la distanza temporale da quegli anni e la retorica infiammata con cui si contestava lo stato di eccezione di Bush sembra lontanissima. Resta però l’interesse per questa ricostruzione sui paradossi della sicurezza.
Secondo gli autori, le bombe batteriologiche, sperimentate in poche occasioni tra la seconda guerra mondiale e gli anni ottanta, si sono presto rivelate poco efficienti, pericolose e inaffidabili. Non più utilizzabili come armi, sono state riciclate come minaccia. Invocando il pericolo di un attacco batteriologico da parte dei terroristi, i militari sono riusciti a drenare risorse per fare ricerche, produrre nuovi ceppi sempre più potenti, commissionare antidoti e vaccini alle case farmaceutiche. Come trasformare una pallottola spuntata in una bomba pubblicitaria.
Internazionale, numero 894, 22 aprile 2011
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