Ahdaf Soueif, Il Cairo. La mia città. La nostra rivoluzione

Donzelli, 258 pagine, 18 euro

Ahdaf Soueif è una scrittrice egiziana che vive a Londra. Nel febbraio del 2011, all’inizio della rivolta che ha portato alla deposizione di Mubarak, è tornata al Cairo per partecipare a quello che stava succedendo in piazza Tahrir.

Ha scritto un reportage ravvicinato appassionante, al tempo stesso chiarificatore e molto personale, in cui tanti episodi vissuti in quei giorni (le lunghe e rapide camminate con le nipoti, i posti di blocco, le cariche, lo stop alle comunicazioni, la ripresa dei messaggi, la violenza dei militari, tanti lacrimogeni) si alternano ad altrettanti ricordi di un tempo passato (le case delle zie, i tempi della scuola, i caffè frequentati da ragazza, le immagini dei giardini e dei negozi, le altre lotte sostenute in appoggio alla Palestina).

Così, muovendosi tra il presente e il passato, facendosi strada tra la voglia di rituffarsi nella sua città e la lucidità di vederla con gli occhi di chi è stato a lungo altrove, fa capire bene quanto una rivoluzione porti dentro di sé una combinazione strana in cui coesistono le tracce del sistema che si cerca di abolire e l’inzio di qualcosa di nuovo. Con onestà esprime la difficoltà di prendere decisioni (come quando racconta il suo voto sofferto per Morsi) e si affida al lettore, immaginandolo, in un futuro che lei ancora non può prevedere, impegnato, si spera, in una rivoluzione più lenta e più grande.

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