Susan George, Come vincere la guerra di classe

Feltrinelli, 172 pagine, 14 euro

Nel 1999 Susan George, sociologa e attivista, pubblicò il Rapporto Lugano (in Italia pubblicato da Asterios) in cui fingeva che un gruppo di misteriosi “committenti” con grandi interessi economici avesse incaricato segretamente una commissione di esperti riunita in Svizzera di studiare soluzioni per garantire “la salvaguardia del capitalismo nel ventunesimo secolo”.

Il libro spiegava in modo appassionante in che direzione stava viaggiando il mondo, denunciando lo strapotere della finanza, la dittatura del pil, i pericoli della diseguaglianza e del consumo ambientale. Diventò un punto di riferimento per il movimento che allora lottava per una globalizzazione più equa e avvicinò a quel movimento molte persone che a quei temi non avevano mai pensato.

Oggi esce questo seguito, in cui la commissione, nuovamente interpellata, aggiorna il quadro. I “committenti” stanno stravincendo, anche perché gli scossoni del 2008 non hanno innescato nessuna seria politica di regolamentazione. Le voci che li contestano sono, sul piano globale, pochissime. Proprio questo successo però, ampliando il loro isolamento, rischia di costituire un pericolo. Per restare in sella hanno bisogno di completare la trasformazione dal “modello di pensiero illuminista” a un nuovo stile di pensiero in cui democrazia e diritti umani non siano più così importanti.

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