Alexander Masters, Un genio nello scantinato
Adelphi, 339 pagine, 22 euro
Le biografie occupano uno spazio importante nella cultura dei paesi anglosassoni. Come ci si rende conto dando un’occhiata alle classifiche, i lettori britannici o statunitensi, molto più dei francesi o degli italiani, vogliono sapere tutto sulla vita delle persone.
Alexander Masters lavora sulla biografia da punti di vista particolari, scegliendo soggetti insoliti, mettendosi molto in gioco e spingendo così un po’ più in là i limiti di questo genere. Dopo aver scritto
Stuart: a life backwards (Delta) sulla vita di un barbone conosciuto mentre lavorava come volontario in un centro di assistenza (la storia è diventata poi un film), ha fatto uscire questo libro che parla di Simon Norton.
Bambino prodigio della matematica, poi importante ricercatore nel campo della teoria dei gruppi, quindi, dopo il ritiro dall’università nel 1985, impegnato nella strenua difesa dei trasporti pubblici dai tagli del governo, oggi Norton abita in un seminterrato disordinato a Cambridge, proprio sotto l’appartamento del suo biografo, che lo ha quindi scoperto per caso.
Più che sbattere in faccia al lettore il genio e la sregolatezza di Norton, Masters cerca di spiegarli, contrattando continuamente con il suo protagonista, attivo e partecipante, i termini della spiegazione. E rende così più comprensibile al lettore tanto la natura del suo genio quanto la cultura della sua sregolatezza.
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