*Ogni settimana il giornalista francese Pierre Haski racconta un paese di cui non si è parlato sui mezzi d’informazione.

(Darryl Torckler, Getty Images)

Bisogna ammettere che, date le tragedie nel resto del mondo, il regno di Tonga non è di grande attualità. Però, questo arcipelago del Pacifico meridionale, che ha solo centomila abitanti ed è noto soprattutto agli appassionati di rugby, vive una situazione molto delicata alle prese con due stati molto più potenti, la Nuova Zelanda e la Cina.

Tutto è nato da un regal0 cinese al regno di Tupou VI. Pechino infatti sta curando in modo particolare i rapporti con i piccoli stati del Pacifico per allontanarli da eventuali relazioni con Taiwan, la “provincia ribelle” che cerca disperatamente di conservare gli ultimi riconoscimenti diplomatici che le rimangono. La “diplomazia del libretto degli assegni” si è rivelata fruttuosa e gli stati del Pacifico sono passati uno dopo l’altro dalla parte della Repubblica popolare cinese, come ha fatto Tonga nel 1998.

La Cina è molto generosa con Tonga, soprattutto dopo gli attacchi contro alcuni commercianti cinesi nel 2006 e, nonostante l’enorme differenza di dimensioni, riceve in pompa magna i dirigenti del regno a piazza Tiananmen, che potrebbe tranquillamente contenere l’intera popolazione dell’arcipelago.

Ma il suo ultimo favore ha suscitato molte polemiche. Si tratta di un aereo da trasporto prodotto da un’impresa statale cinese, un turboelica da 60 posti modello Xian Ma-60, donato alla modesta compagnia aerea Real Airways nel 2013. Il regalo ha scatenato l’ira di una compagnia aerea neozelandese, che ha denunciato una concorrenza “al ribasso” e ha deciso di interrompere i suoi collegamenti con la capitale, Nuku’alofa (la patria dell’amore in lingua tongana).

Il boicottaggio della principale compagnia estera operante nell’arcipelago ha fatto drasticamente calare il numero di turisti, che provengono per lo più dalla Nuova Zelanda, distante circa duemila chilometri. Inoltre il governo di Wellington ha lanciato un allarme sugli standard di sicurezza dello Xian Ma-60, ed è arrivato al punto di cancellare un aiuto di cinque milioni di dollari per lo sviluppo del turismo a Tonga.

La Cina in effetti è presente da poco nel settore dell’ingegneria aeronautica e il made in China non gode sempre di buone recensioni. L’Ma-60 è prodotto a Xi’an, nell’ovest cinese, ed è usato soprattutto per voli interni e nei paesi che hanno buone relazioni con Pechino come la Birmania, l’Indonesia e il Nepal. L’ aereo ha già avuto diversi incidenti nella sua breve storia, tra cui uno in Indonesia nel 2011 che ha causato 25 morti. Nel 2013 la compagnia birmana Myanmar Airways ha bloccato tutta la sua flotta di Ma-60 per una revisione in seguito a due fuoripista in fase di atterraggio.

Le conseguenze per Tonga sono state disastrose. Un articolo del quotidiano australiano The Sydney Morning Herald riferisce che il numero di voli registrati nell’aeroporto di Nuku’alofa - un’ex base statunitense della seconda guerra mondiale - è dimezzato: non più di due o tre al giorno e nessuno la domenica. Una situazione che rischia di soffocare definitivamente un settore turistico nascente, che si presentava come un’alternativa “spartana” a isole maggiormente frequentate come Tahiti. Un duro colpo per un arcipelago dove un quarto dei 115mila abitanti vive sotto la soglia di povertà, secondo quanto afferma un rapporto della Banca mondiale del 2011.

La vicenda è delicata. Una turista straniera pochi mesi fa ha scritto al Matangi Tonga, un sito online locale: “Tonga è un posto magnifico e ci piacererebbe tornarci, a patto che migliori i suoi trasporti aerei. Abbiamo passato due settimane fantastiche a Tongatapu e Ha’apai, ma gli ultimi due giorni sono stati un incubo e la cosa che più ci ha fatto arrabbiare è che tutti se ne fregano! La compagnia aerea deve sapere che se continua così non durerà a lungo”.

In un arcipelago di 173 isole, l’aereo è un mezzo di trasporto insostituibile. Gli abitanti di Tonga hanno l’impressione di essere ostaggi di un vicenda più grande di loro, che somiglia a una guerra fredda tra la Nuova Zelanda alleata dell’occidente e la Cina comunista. Eppure Tonga non è certo un covo di sovversivi: ha addirittura mandato delle truppe in Afghanistan e in Iraq a fianco degli Stati Uniti.

Tonga non è abbastanza ricca per poter fare a meno dell’aiuto - ufficialmente disinteressato - della Cina, e osserva che anche la Nuova Zelanda e l’Australia figurano tra i suoi generosi donatori. Ma l’attiva diplomazia della Cina nel Pacifico meridionale e il crescente afflusso di immigrati cinesi suscitano molta diffidenza.

Secondo le ultime notizie Tonga ha deciso di comprare nuovi aerei dal Regno Unito, ex potenza coloniale dell’arcipelago e della stessa Nuova Zelanda. Una notizia che dovrebbe rassicurare i turisti, almeno nelle speranze del regno.

Tonga

• *Abitanti: *115mila

• *Capitale: *Nuku’alofa

Pil annuo:4.545 dollari pro capite nel 2010, 115° paese su 180 secondo la Banca mondiale.

Tre cose interessanti:

• Il penultimo re di Tonga, Siaosi Tupou V, laureato a Oxford e morto nel 2012, girava per la capitale Nuku’alofa in un taxi londinese. Tra i suoi passatempi preferiti c’erano i combattimenti di soldatini di piombo e la guida di piccole navi telecomandate nella sua piscina.

• Dal 2010 il parlamento di Tonga è composto da 17 deputati eletti dai cittadini e da nove rappresentanti della nobiltà tongana scelti dai loro pari. In passato era il contrario.

• A causa della sua posizione geografica a ridosso della linea del cambio di data, l’arcipelago di Tonga è stato il primo paese al mondo a entrare nel ventunesimo secolo.

(Questo articolo è uscito su Rue89. Traduzione di Andrea De Ritis)

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