Mentre tutti si concentrano sull’estrema destra, in Germania il vero fenomeno delle europee è l’avanzata dei Verdi. Per la prima volta, stando ai sondaggi, gli ecologisti potrebbero diventare la seconda forza politica del paese, dopo l’alleanza conservatrice Cdu-Csu guidata da Angela Merkel.

I Verdi rischiano di raddoppiare i voti rispetto alle precedenti elezioni europee, superando il 18 per cento. Ma soprattutto, secondo gli ultimi sondaggi, si preparano a scalzare il Partito socialdemocratico (Spd), partner di Angela Merkel nella coalizione di governo. Questa tendenza si conferma uno scrutinio dopo l’altro.

In Baviera e poi nel land di Hesse, negli ultimi mesi i Verdi hanno proseguito la loro ascesa, conquistando gli elettori delusi dell’Spd ma anche della Cdu. Dato che la Germania è il paese che elegge il maggior numero di eurodeputati, i Verdi tedeschi saranno la forza principale del gruppo ecologista, che dovrebbe registrare una crescita complessiva.

Priorità climatica
La Germania non è stata risparmiata dall’erosione dei partiti storici e dalla crisi generale della sinistra. Per un momento abbiamo pensato che ad approfittarne, come altrove, sarebbe stata soprattutto l’estrema destra, in questo caso il partito antimigranti Alternativa per la Germania (Afd), che sta crescendo nell’ex Germania orientale, dove è ancora netto il divario rispetto alla parte occidentale del paese. Ma la progressione dei Verdi è ancora più spettacolare di quella dell’estrema destra.

I Verdi beneficiano evidentemente della priorità assegnata ormai dai tedeschi al problema del cambiamento climatico. Il loro elettorato, giovane e urbano, è ancora più sensibile al tema. Ma hanno anche un’immagine molto diversa dai loro colleghi francesi o di altri paesi, perché sono già molto presenti nei governi regionali. Gli ecologisti tedeschi fanno parte di otto governi regionali su sedici. Altra grande differenza, i Verdi possono governare con la destra conservatrice, con i liberali o con i socialdemocratici. In Germania si chiama pragmatismo, laddove in Francia sarebbe un’eresia.

Questi nuovi rapporti di forza avranno conseguenze anche a livello europeo

L’ascesa dei Verdi avrà sicuramente grandi conseguenze politiche, perché la Germania di oggi è arrivata alla fine di un ciclo: prima di tutto quello della grande coalizione destra-sinistra, giunta ormai al capolinea. Nel 2017 Angela Merkel aveva cercato di metterne in piedi una con i Liberali e i Verdi, ma alla fine è stata costretta a ripiegare sui socialdemocratici.

È anche la fine del ciclo personale della cancelliera, che ha già lasciato la presidenza della Cdu e sta svolgendo il suo ultimo mandato. Questi nuovi rapporti di forza avranno conseguenze anche a livello europeo. “Oggi la Germania è la bella addormentata nel bosco”, sottolinea la ricercatrice tedesca Claudia Major. La Germania non si è dimostrata il partner in cui sperava il presidente francese Emmanuel Macron al momento della sua elezione, nel 2017. Le divergenze sono emerse quando la cancelliera ha parlato di “differenze di mentalità” con Macron.

I Verdi tedeschi sono dichiaratamente filoeuropei. Resta da capire come utilizzeranno il loro nuovo peso per aiutare a risvegliare la Germania e di conseguenza anche l’Europa.

(Traduzione di Andrea Sparacino)

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