L’architetto Wilfried Kuehn con un plastico della Casa dell’Uno. (Carsten Koall, Getty Images)

A Berlino si progetta l’edificio di culto più politically correct possibile: una chiesa-sinagoga-moschea.

Progettata dall’architetto Wilfried Kuehn, la Casa dell’Uno dovrebbe sorgere nel cuore della capitale tedesca, a Petriplatz, ed essere luogo di preghiera per cristiani, ebrei e musulmani. L’idea è venuta al pastore protestante Gregor Hohberg dopo la scoperta di un cimitero nel luogo in cui, fino alla seconda guerra mondiale, sorgeva la più antica chiesa della città, la Petrikirche.

Il pastore ha coinvolto il rabbino Tovia Ben Chorin e l’imam Kadir Sanci, che hanno apprezzato l’idea di un edificio in cui le tre religioni monoteistiche possano convivere sotto lo stesso tetto.

“Dal mio punto di vista ebraico mi piace l’idea che nella città in cui è stata pianificata la sofferenza degli ebrei sorga un centro costruito dalle tre religioni che hanno plasmato la cultura europea”, ha detto Chorin alla Bbc. Sanci invece vede la Casa dell’Uno come “un segnale per il mondo che dimostri che la maggioranza dei musulmani è pacifica”. E anche un luogo in cui le diverse culture possano imparare le une dalle altre.

(Fonte Bbc)

Ogni religione avrà uno spazio uguale nella cubatura, ma diverso nella forma e negli allestimenti, in modo da rispettare le differenti tradizioni di preghiera: un cortile e una torre in mattoni saranno invece gli elementi architettonici in comune.

Il progetto è ancora allo stadio iniziale, fondamentalmente per motivi economici: il costo totale si aggira intorno ai 43 milioni di euro che dovrebbero arrivare tutti da donazioni.

Stefania Mascetti lavora a Internazionale. Su Twitter: @smasc

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