Come fanno le compagnie aeree a perdere i bagagli? Finora, per fortuna, i miei non si sono mai persi irrimediabilmente. Ma varie volte è capitato che il nastro trasportatore si fermasse senza la mia valigia (o quella di mia moglie).

La prima volta è stata colpa della compagnia aerea (Air Canada). Ero stato in lista d’attesa due ore e mi avevano trovato un posto solo all’ultimo minuto. La mia valigia è rimasta a terra e ci ha messo un giorno e una notte ad arrivare, cambiando più di un aereo.

La volta successiva, la piccola compagnia aerea Pacific Sun, delle isole Fiji, l’aveva lasciata deliberatamente a terra, insieme a quelle di tutti gli altri passeggeri. Quando arrivammo al piccolo aeroporto di Savusavu, nessuno di noi aveva la valigia perché l’aereo era troppo carico. Anche in quel caso c’è voluta una giornata intera perché i bagagli ci raggiungessero. Dato che la compagnia aerea sapeva benissimo che avrebbe “perso” le nostre valigie, sarebbe stato più gentile se ci avessero detto: “Tirate fuori il costume da bagno, così in attesa dei vostri bagagli potrete farvi una nuotata”.

La terza volta fu quando la Emirates lasciò i nostri bagagli a Dubai. Avevano tutto il tempo per trasferire le valigie da un volo all’altro, quindi immagino che la ragione fosse che stava piovendo a dirotto. Fino a poco tempo fa, negli Emirati Arabi Uniti non pioveva quasi mai. In quest’epoca di cambiamenti climatici sembra invece che succeda più spesso, e ormai mi sono abituato al fatto che in alcuni posti quando piove non funziona più nulla.

I bagagli sono arrivati a Londra il giorno dopo, e anche se era inutile telefonare per chiedere dove fossero finiti, la compagnia aveva una sezione del suo sito dedicata ai bagagli smarriti. Della volta che l’Alitalia due anni fa ha perso le mie valigie sul volo per Palermo preferisco non parlare.

Internazionale, numero 739, 11 aprile 2008

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