Avvertenza. Il linguaggio di questa rubrica è diretto ed esplicito.
Sono una donna cis bisessuale quarantenne. Il mio fidanzato è un uomo etero cis trentenne. Prima della nostra relazione ho avuto esperienze limitate. Questo non ha però impedito al mio fidanzato di darmi tutto il piacere che riesco a immaginare, quasi sempre. C’è solo una cosa che vorrei chiederti. Sono aperta riguardo alle fantasie e penso spesso al sesso anche quando non siamo in momenti d’intimità. Lui dice che di fantasie non ne ha e che pensa al sesso solo quando lo sta vivendo. Come faccio a spingerlo delicatamente ad avere fantasie sessuali? Sospetto che il suo sia un blocco mentale causato dalla vergogna e credo che le cose tra noi sarebbero più interessanti, a lungo andare, se riuscissimo a esplorare le fantasie e a parlarne di più. La nostra Enr (energia da nuova relazione) non durerà per sempre.
– The Big Reveal
Come tutti sanno, Tbr, l’uomo medio pensa al sesso più o meno ogni sette secondi. (Alcuni hanno messo in dubbio questo dato, principalmente perché è stato smentito più e più volte, ma in questo caso voglio citarlo, giusto in vita ipotetica). Perciò o il tuo fidanzato è un’eccezione, e pensa al sesso solo mentre lo fa, e non ogni sette secondi, oppure non è del tutto sincero sulla frequenza con cui ci pensa e a quello a cui pensa quando ci pensa.
Perché un uomo non dovrebbe voler condividere la frequenza dei pensieri sessuali e specifiche fantasie con una fidanzata che vorrebbe sapere di entrambi?
Forse teme che le sue fantasie sessuali ti possano turbare, Tbr, e non perché siano repellenti – anche se potrebbero (alcune lo sono!) – ma perché magari una volta le ha rivelate a una partner che ha reagito male, e da allora ci va con i piedi di piombo. Ho perso il conto delle lettere che ho ricevuto da uomini e donne i cui partner li supplicavano di aprirsi sulle loro fantasie, salvo poi reagire con orrore di fronte alla rivelazione di un interesse sessuale innocuo, relativamente comune e facile da esaudire, per esempio una fissa per i piedi o per le manette di pelliccia. In un mondo in cui un banale feticista dei piedi o un neofita del bondage è mollato dopo aver scoperto le sue carte kinky, incontrerai per forza gente che esita a condividere pensieri e fantasie sessuali con un nuovo partner per timore di essere lasciato.
Detto questo, è possibile che il tuo fidanzato sia uno di quei rari uomini completamente vanilla, Tbr, e che tutte le sue esigenze sessuali siano appagate all’interno del vostro rapporto. (È anche possibile che lui non pensi al sesso 19 volte al giorno, come fa lo studente maschio medio al college). A questo punto perché non azzardarsi a credergli?
Intanto tu stai dando il buon esempio raccontandogli le tue fantasie, Tbr, e ogni tanto, magari ogni due mesi, potresti e dovresti ricordargli che sei più che disponibile a restituirgli il favore se lui ha qualche fantasia sessuale che puoi ragionevolmente esaudire. (“Ragionevolmente” è un criterio molto soggettivo, quando si tratta di kink; alla stessa fantasia che uno trova “ragionevole”, qualcun altro reagirà dicendo “col cazzo”). Se lui non si è aperto perché non riesce a superare la vergogna – sempre che, ripetiamo, abbia delle fantasie – non c’è cura migliore dell’affetto e delle attenzioni di una partner ggg come te. Però dovrai avere pazienza.
Quanto al rendere le cose più interessanti, Tbr, a volte tocca a un partner – e non sempre lo stesso – tener viva la scintilla una volta esaurita la Enr. Questo significa che forse, quando verrà il momento, sarai tu a dover ordinare dei sex toys o a proporre una capatina in un sex club, oppure farsi una scopata sul tetto. Se il tuo fidanzato ggg è disposto ad accontentarti e seguirti, Tbr, non sarà un problema, finché tu non lo renderai tale.
Come s’impara a convivere con i comportamenti più stupidi e fastidiosi del proprio partner? Sono una donna bisessuale di quarant’anni, che ha una relazione aperta con un uomo. Ci sono molte cose che tollero nel mio rapporto con lui, che è affetto da disturbo del deficit d’attenzione, ma ce n’è una, piccola, che mi fa proprio ribollire il sangue. Quando guardiamo un film o un programma insieme, capita che io mi perda il filo della trama e gli chieda cosa sta succedendo. Quando mi risponde non usa mai i nomi dei personaggi né altri segni di riconoscimento, ma solo pronomi. Dice cose tipo: “Lui vuole che lui vada da lui per farsi dare quella cosa”. Che fastidio mi dà! Perché non usa i nomi dei personaggi e non dice “quello con la maglia rossa” o qualcosa del genere? Non riesco mai a seguire le sue spiegazioni. E a volte neanche le sto a sentire, perché tanto non è chiaro! Ora stiamo provando a guardare i film con Jason Bourne, ma ci siamo messi a litigare a metà del secondo, e da allora non li abbiamo ripresi. Guardare i film insieme è una grossa parte del nostro rapporto. Come si fa ad affrontare questa roba e a conviverci in una relazione di lungo corso?
– Annoyed Film Fan
Si impara a gestirla.
Prendendo l’esempio da te citato – l’incapacità di fornire riassunti utili di trama e riferimenti ai personaggi mentre si guarda un film – se uno sa che il partner non sarà capace di venirci incontro, potrebbe tenersi sulle ginocchia il portatile con il browser aperto sulla pagina Imdb del film. A quel punto, invece di chiedere al partner di fare la cosa di cui si è ripetutamente dimostrato incapace, Aff, si può gettare un’occhiata a Internet per ricavarne le informazioni desiderate.
Sostanzialmente, Aff, dopo aver identificato una fonte di frustrazione nel proprio rapporto sentimentale e la ragione del conflitto, si dovrebbe fare tutto quel che si può per evitarla. In altre parole, Aff: fattene una ragione, non una croce.
P.s. C’è sempre qualcosa che ci fa impazzire dei nostri partner. Se è qualcosa che davvero non riesci a sopportare – qualcosa con cui non puoi assolutamente convivere – allora devi chiudere la relazione. Se però non la vuoi chiudere, devi imparare a convivere e a fare i conti con le cose che il tuo partner fa o non fa, dice o non dice. È il prezzo d’ingresso.
Sono un maschio etero e cis di quarant’anni o almeno lo sono stato finora. Ho avuto una relazione di lungo corso che è durata quasi tutta la mia vita adulta, finita da poco (in parte perché il sesso non appagava più nessuno dei due), e oggi mi scopro a volere dal sesso cose diverse. Nello specifico, vorrei provare un ruolo da sottomesso e m’importa sempre meno il genere dell’altra persona. Mi sto scoprendo molto attratto dai ragazzi efebici, da quelli effeminati e dagli uomini trans, oltre che dalle donne. Avrei voglia di esplorare quest’attrazione, ma non ho proprio idea di come riprendere le frequentazioni occasionali con persone etero e cis, tantomeno con persone lgbtq+. Sono emozionato ma sinceramente terrorizzato al pensiero di rimettermi in gioco, e non so come muovermi. Hai qualche consiglio?
– Branching Out Now
Nel bene e nel male, Bon, quasi tutti – che siano etero, cis o queer – conoscono i nuovi partner sessuali o compagni di vita online. Perciò fatti delle foto rappresentative, scaricati qualche app e mettiti in piazza. E se hai voglia di sperimentare con efebi, ragazzi effeminati e uomini trans, sei libero di andare sulle app di rimorchio e i siti d’incontri rivolti alla comunità lgbtq+. Ricorda: la “q” di lgbtq+ non sta solo per queer ma anche per questioning, cioè chi si fa domande, proprio come te nell’ultimo periodo. Magari avrai un po’ di grane con qualche persona queer che non vuole farti da cavia e che trova ingiusta anche solo l’idea, ma finché sarai rispettoso e sincero su chi sei e cosa cerchi, Bon, usando le app non farai violenza a nessuno. E fidati di me: là fuori ci sono ragazzi efebici, effeminati e uomini trans a cui va più che bene essere la prima esperienza queer di un tizio “etero”.
Da ultimo, ricorda: quando si tratta di sesso e frequentazioni, nessuno sa come muoversi finché non si è fatto qualche giro. Come chiunque abbia mai usato un’app di rimorchio o di incontri, Bon, imparerai anche tu. Senza pratica, però, non ci si riesce.
(Traduzione di Francesco Graziosi)
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