Il virus dell’influenza che nell’ultima stagione in India ha provocato oltre 800 decessi potrebbe essere parzialmente nuovo. Il virus è del tipo H1N1, quello che nel 2009 ha provocato la pandemia di influenza “suina” e circa 18.300 decessi in tutto il mondo. Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Cell Host & Microbe, il virus che ha colpito l’India potrebbe essere una mutazione parziale del vecchio virus.
Lo studio di Ram Sasisekharan e Kannan Tharakaraman, del Massachusetts Institute of Technology, ha mostrato in particolare un cambiamento della sequenza di amminoacidi della proteina emoagglutinina. La comparsa di un H1N1 mutato suggerisce la necessità di una migliore sorveglianza dei ceppi virali in circolazione. Inoltre, potrebbe essere indispensabile un aggiornamento del vaccino.
Anche la recente esperienza in Cina spinge verso un controllo più accurato dei ceppi virali in circolazione. Nel paese asiatico è presente dal 2013 il ceppo H7N9, che causa l’influenza “aviaria”. Questo ceppo, secondo uno studio su Nature, si è recentemente diversificato e diffuso nel paese, e potrebbe diventare pandemico. Secondo Yi Guan e colleghi, per fermare la diffusione del virus potrebbe essere indispensabile la definitiva chiusura dei mercati di polli vivi, sistemi di macellazione centralizzati e la proibizione del trasporto di pollame durante le epidemie. Cell Host & Microbe, Nature
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it