Arundhati Roy, Naomi Klein, Michael Lewis, Marjane Satrapi
Il ristorante di Saddam Hussein, le bombe a grappolo, le vittime civili. Un’altra settimana di notizie contraddittorie, annunci e ritrattazioni
Il 6 aprile il vicesegretario alla difesa paul Wolfowitz è stato esplicito: non ci sarà nessun ruolo per le Nazioni Unite nel prossimo governo provvisorio iracheno
Un geografo arabo del decimo secolo la definì “la madre del mondo, l’ombelico dell’universo”. Nel novecento ospitava artisti e intellettuali. Dopo la guerra e decenni di dittatura l’antica Baghdad è solo un ricordo
José Couso, Taras Protsyuk, Tareq Ayoub, Christian Liebig, Julio Anguita Parrado, David Bloom, Kamaran Abdurazaq Muhamed, Michael Kelly, Kaveh Golestan, Gaby Rado, Paul Moran, Terry Lloyd. Sono i dodici giornalisti morti in Iraq tra il 22 marzo e l’8 aprile. Uccisi in incidenti, colpiti dagli iracheni e dai soldati americani e inglesi. Quel colpo sparato dal carro armato contro l’hotel Palestine ricorda molto i colpi dei soldati israeliani che l’anno scorso hanno ucciso Raffaele Ciriello. In entrambi i casi è stato solo uno sbaglio? O c’era la volontà di intimidire? Sono domande che vorremmo poter fare senza essere definiti lagnosi. Intanto, dall’altra parte del mondo, c’è un altro dittatore che approfitta della cortina fumogena creata da questa guerra per regolare un po’ di conti in sospeso. È Fidel Castro, che ha fatto condannare 43 giornalisti e dissidenti a pene comprese tra i 15 e i 27 anni di carcere. I loro nomi sono Raúl Rivero, Omar Rodríguez Saludes, Roberto de Miranda, Antonio Díaz, Efraín Fernández… Leggi
Il progetto degli Stati Uniti è stato messo a nudo. Ora che si conoscono ingranaggi e meccanismi è possibile disattivarlo. Portate le chiavi inglesi, scrive Arundhati Roy
Il Medio Oriente è a oriente e l’America è lontana. La geografia spiegata agli americani dall’autore satirico statunitense Benjamin Tripp
Per cinque ore ci siamo dimenticati delle polemiche per la presenza di tanti artisti stranieri. Leggi
Per il governo statunitense la guerra all’Iraq è solo la prima mossa di un progetto più ampio
I siti industriali della Ruhr sono stati convertiti in piste da sci, musei, discoteche. Senza dimenticare il passato operaio
Il fumetto di Marjane Satrapi
Inserisci email e password per entrare nella tua area riservata.
Non hai un account su Internazionale?
Registrati