Esclusivo. L’inchiesta di Seymour Hersh pubblicata dal New Yorker sulle torture dei soldati americani in Iraq
Nove omicidi e decine di minacce di morte. Gli operai colombiani della Coca-Cola rischiano la vita se si iscrivono ai sindacati. Ma il sostegno internazionale li può aiutare
Il 1 maggio l’Europa è cresciuta. Dieci nuovi paesi fanno parte dell’Unione: dubbi, sfide e prospettive di un continente sempre più grande
L’insetticida più famoso del mondo potrebbe aiutare l’Africa contro la malaria. Ma l’occidente l’ha messo al bando e non vuole che sia usato
Tra i responsabili degli abusi ci sono anche soldati privati. Che potrebbero farla franca, grazie a una scappatoia legale
La storia a fumetti che pubblichiamo nell’ultima pagina di questo numero di Internazionale riassume con una certa precisione l’incredibile atteggiamento dei commentatori italiani di destra (e liberal, come va di moda dire oggi) rispetto alla guerra in Iraq: negare l’evidenza. La realtà è quello che loro decidono che sia, a dispetto di ogni prova concreta e inconfutabile. E quindi: questa non è una guerra di aggressione, ma un’operazione umanitaria per portare la democrazia, la pace e la libertà. Oggi non arrivano a negare le torture compiute dai soldati americani, ma sono preoccupati soprattutto dal fatto che esse forniscono “materiale crudo all’arsenale della propaganda antiamericana” (Gianni Riotta, Corriere della Sera, 1 maggio 2004). Ma che i casi di tortura siano potuti emergere non basta ad assolvere l’esercito statunitense, e che coinvolgano i soldati di un grande paese democratico non è un’attenuante. Semmai è un’aggravante. Leggi
Dopo essersi schierato contro l’estradizione di Cesare Battisti, Le Monde fa autocritica. E scopre nella reazione della sinistra italiana le tracce di un risentimento antico
Tra rovine abbandonate, deserti e campi di grano, lo scrittore Tom Harper ripercorre le tappe dell’avanzata dei crociati attraverso la Turchia
Dalla grande muraglia cinese al muro di Berlino, Israele non è il primo paese a costruire una barriera intorno ai suoi cittadini. Ma la storia dimostra che un muro pensato per proteggere può anche isolare
Chi sapeva delle torture ai detenuti iracheni? Fin dove arrivano le responsabilità? L’inchiesta del New Yorker
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