Sommario

La sporca guerra

Esclusivo. L’inchiesta di Seymour Hersh pubblicata dal New Yorker sulle torture dei soldati americani in Iraq

538 (7/13 maggio 2004)
538 (7/13 maggio 2004)

Non è una guerra

La storia a fumetti che pubblichiamo nell’ultima pagina di questo numero di Internazionale riassume con una certa precisione l’incredibile atteggiamento dei commentatori italiani di destra (e liberal, come va di moda dire oggi) rispetto alla guerra in Iraq: negare l’evidenza. La realtà è quello che loro decidono che sia, a dispetto di ogni prova concreta e inconfutabile. E quindi: questa non è una guerra di aggressione, ma un’operazione umanitaria per portare la democrazia, la pace e la libertà. Oggi non arrivano a negare le torture compiute dai soldati americani, ma sono preoccupati soprattutto dal fatto che esse forniscono “materiale crudo all’arsenale della propaganda antiamericana” (Gianni Riotta, Corriere della Sera, 1 maggio 2004). Ma che i casi di tortura siano potuti emergere non basta ad assolvere l’esercito statunitense, e che coinvolgano i soldati di un grande paese democratico non è un’attenuante. Semmai è un’aggravante. Leggi

Iraq

La sporca guerra

Chi sapeva delle torture ai detenuti iracheni? Fin dove arrivano le responsabilità? L’inchiesta del New Yorker

Iraq

La zona grigia

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Attualità

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Italieni

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Colombia

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Medio Oriente

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Scienza

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Economia e lavoro

Vendesi alibi per sereno adulterio

Scienza e tecnologia

Chiacchiere da foresta

Africa e Medio Oriente

I misteri di Damasco

Americhe

Argentina, il male di vivere

Asia e Pacifico

Carneficina nel sud tailandese

Europa

Tiina e la vecchia Tallinn

Viaggi

Piccola crociata

Tra rovine abbandonate, deserti e campi di grano, lo scrittore Tom Harper ripercorre le tappe dell’avanzata dei crociati attraverso la Turchia

Opinioni

La tortura è la naturale conseguenza di una guerra di conquista

Opinioni

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Opinioni

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Opinioni

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