Sommario

Arundhati Roy

India, falsi splendori. Il governo della destra e il vuoto a sinistra, aspettando i risultati delle elezioni. Privatizzazioni, scontri religiosi, leggi speciali, nazionalismo culturale

537 (30 aprile/6 maggio 2004)
537 (30 aprile/6 maggio 2004)

Iraq

Fine di un esperimento

Qualche errore c’è stato, ammette la rivista dell’Onu. Ma meglio di così non si poteva fare

Americhe

Deputati molti, rappresentanti pochi

Ruanda

Il peso della memoria

Com’è stato possibile il genocidio in Ruanda? E in cosa è diverso dall’Olocausto? Possiamo dire che non succederà mai più? Philip Gourevitch parla del dovere di ricordare e del bisogno di dimenticare

Africa e Medio Oriente

Kenya, è finita la luna di miele

Viaggi

Una città in rosa

Il percorso di Manchester, città bastione del movimento operaio, ripercorre la storia dell’emancipazione dei gay e delle lesbiche

Opinioni

La Casa Bianca ha idee estremiste e minoritarie sulla pianificazione familiare

Asia e Pacifico

I passi indietro del regime birmano

Opinioni

Tutta colpa dell’euro

Scienza e tecnologia

Concezione quasi immacolata

Messico

Più bianchi che si può

La maggior parte della popolazione del Messico è meticcia o indigena. Ma nelle pubblicità hanno tutti la pelle chiara. I ricchi non sono mai “scuri”

Opinioni

Le parole di Sharon contro il leader palestinese servono allo scontro nel Likud

India

Falsi splendori

Privatizzazioni, scontri religiosi, leggi speciali, nazionalismo culturale. Arundhati Roy racconta il governo della destra e il vuoto a sinistra, aspettando i risultati delle elezioni

Opinioni

L’unificazione è inevitabile, per il giornale greco Eleftherotypia. Ma con più garanzie

Iraq

Nazioni Unite sotto tiro

Dal 1991 al 2003 l’Iraq è stato sottoposto a un durissimo embargo internazionale. Per aiutare la popolazione l’Onu ha creato Oil for food. Ora è stata aperta un’inchiesta

Europa

La rockstar eroica di Vilnius

Lost in translation

Come i lettori e le lettrici della nostra rubrica Bushismi ricorderanno certamente, qualche mese fa il presidente degli Stati Uniti d’America ha ammesso di non leggere i giornali. Peccato, perché si è perso un interessante commento del Washington Post sul modo in cui sono stati accolti al loro rientro in patria i tre ostaggi giapponesi rapiti in Iraq. Stampa e opinione pubblica li hanno accusati di egoismo e di aver messo a rischio la missione giapponese in Iraq. Hanno ricevuto minacce di morte. Uno psichiatra che li ha visitati ha detto che il loro livello di stress era più alto in Giappone di quanto non lo fosse a Baghdad. E il governo ha chiesto il rimborso delle spese di rimpatrio, compreso il biglietto aereo (seimila dollari). Colin Powell ha detto che in Giappone dovrebbero essere “molto orgogliosi di avere dei cittadini così”. Ma l’orgoglio non è esattamente il sentimento dei giapponesi in questo momento. La storia degli ostaggi in Iraq parla del Giappone, ma soprattutto dell’importanza di capire (e rispettare) le diversità culturali. Leggi

Iraq

I lati oscuri del Palazzo di vetro

Il giornale della destra britannica attacca violentemente il programma umanitario delle Nazioni Unite. E si chiede se l’Onu abbia ancora un senso

Opinioni

Continuano le fusioni tra le industrie farmaceutiche. È un fatto positivo?

Scienza

Salute orientale

Le sostanze usate nella medicina tradizionale cinese fanno gola alle case farmaceutiche occidentali. Ma gli ostacoli da superare non sono pochi

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