Visti dagli altri. Tremonti, le riforme, le elezioni. La stampa straniera e il sogno di Berlusconi
La Croazia ha voltato le spalle ai Balcani e ora aspetta di entrare nell’Unione europea. Nonostante i sussulti nazionalistici, Zagabria è riuscita a evitare i problemi economici e politici dei suoi vicini della ex Jugoslavia
La soia geneticamente modificata sembrava la soluzione alla crisi economica argentina. Ma qualcosa comincia ad andare storto
Il premier italiano è riuscito a evitare il richiamo dell’Europa sui conti pubblici, ma in patria è ancora nei guai
“Si sa che sul grande schermo i ciccioni suscitano sempre buoni sentimenti. La rotondità è un’arma temibile: perché rende accettabili le peggiori crudeltà e le accuse più terribili. Attenzione: i ciccioni hanno un potere di persuasione disarmante”. Serge July, su Libération, saluta così l’uscita in Francia di Fahrenheit 9/11 di Michael Moore. Noi ne parliamo non solo perché da questa settimana Internazionale propone ai suoi lettori il dvd del film Bowling a Columbine, ma anche perché negli Stati Uniti l’argomento del giorno è questo: se sia lecito usare tutti i mezzi pur di raggiungere il fine di sconfiggere Bush. Una parola definitiva l’ha detta Jean-Michel Thénard su Libération: “L’inquilino della Casa Bianca, che talvolta dice menzogne, ha il caricaturista che si merita: semplicistico e di grande ferocia, a immagine della sua persona e della sua politica. Non perdersi in sottigliezze è la forza di Michael Moore per lottare ad armi impari contro la propaganda della prima potenza del mondo”. Leggi
Una rete segreta di carceri in tutto il mondo dove la Cia interroga i suoi prigionieri. Senza nessun controllo
Gli abitanti di Tumani Tenda, in Gambia, hanno poca acqua ma tanto coraggio: per migliorare le loro condizioni di vita hanno deciso di sfidare gli hotel a cinque stelle e investire nel turismo
La sconfitta elettorale ha segnato la fine della leadership incontrastata di Berlusconi nella Casa delle libertà
“Gli scandali della Enron e di WorldCom ci devono insegnare l’importanza delle regole. I mercati non possono funzionare senza buone informazioni. E chi fornisce informazioni non accurate deve essere punito. In questo i governi giocano un ruolo fondamentale”.
Joseph Stiglitz è l’uomo del momento. Il suo libro Globalization and its discontents, che in Italia sarà pubblicato da Einaudi in autunno, sta suscitando accesi dibattiti negli Stati Uniti, in Europa, in America Latina. Non passa giorno senza che l’ex chief economist della Banca mondiale dica la sua, per esempio sugli scandali che hanno investito la borsa. Attacca duramente questa globalizzazione, ma di certo non è un noglobal.
Ci siamo già occupati di Stiglitz e in questo numero torniamo a dargli voce con una lunga intervista. È una persona interessante, e lo merita. Leggi
Senza Tremonti, le riforme si allontanano. L’unica speranza per il governo è la debolezza dell’opposizione
Elettori, alleati e Confindustria lanciano un messaggio: la macchina dei sogni si è inceppata
Il premier tailandese Shinawatra promette più ricchezza e meno politica. I populisti come lui sono in aumento, avverte Ian Buruma
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