La crisi italiana vista dalla stampa di tutto il mondo
Negli anni sessanta i cubani in esilio in Florida erano ricchi e ossessionati da Fidel Castro. Oggi non si interessano di politica e hanno abbandonato il sogno di tornare sull’isola
La debolezza del governo di Romano Prodi, l’ombra di Silvio Berlusconi, i rapporti con gli Stati Uniti. Giorno per giorno, la crisi italiana raccontata dalla stampa di tutto il mondo
Il suo blog è uno dei più frequentati negli Stati Uniti. Ogni giorno mette a ferro e fuoco Hollywood con pettegolezzi, foto rubate e segreti inconfessabili dei divi
Con i biocarburanti molti paesi sperano di risolvere i loro problemi energetici e di ridurre le emissioni di anidride carbonica. Ma la produzione dei nuovi combustibili rischia di essere dannosa per l’ambiente
Il fumetto di Didier Viode
Navigatori per auto, segreterie telefoniche, call center: l’uso delle voci sintetiche è in aumento. Parlare con i robot è irritante, ma in futuro avranno la nostra voce
Lungo le sponde del Nilo tra Assuan, in Egitto, e Khartoum, in Sudan, un tempo si estendeva la Nubia. Oggi al suo posto c’è il grande lago Nasser, ma la memoria dell’antico regno vive ancora nei villaggi della costa
Il ritiro degli Stati Uniti da Baghdad metterà fine ad attentati e violenze e favorirà il ritorno della stabilità nel paese. L’analisi di Robert Dreyfuss
Con le foto di Meyer
Nel parlamento europeo ci sono 785 deputati. Ma solo nove di loro hanno la pelle scura. Un’anomalia pericolosa per la democrazia in Europa, che ha motivi politici e culturali
“Quando un americano toglie la vita a un altro americano senza che sia necessario, sia che venga fatto in nome della legge, sia che venga fatto contro la legge, da un uomo solo o da una banda, a sangue freddo o in preda al furore, in un attacco di violenza o in risposta alla violenza, quando strappiamo il tessuto della vita che l’altro ha faticosamente o anche goffamente creato per sé e per i propri figli, quando facciamo questo, l’intera nazione è degradata. Eppure sembriamo tollerare un crescente livello di violenza, che ignora l’umanità che ci accomuna e insieme le nostre pretese di civiltà. Troppo spesso rendiamo onore alla spavalderia, alla prepotenza e a chi esercita la forza. Troppo spesso scusiamo coloro che sono disposti a costruire la propria vita sui sogni infranti di altri esseri umani. Ma una cosa è chiara: la violenza genera violenza”. Robert F. Kennedy, Cleveland, 5 aprile 1968. Leggi
Se vi trovate a combattere con un libro e avete l’impressione di non fare progressi, sappiate che in realtà le vostre capacità di scrittura stanno facendo enormi passi avanti. Leggi
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