Il primo maggio è la festa dei lavoratori. I cortei di sindacati e lavoratori dall’Italia alla Turchia
Dalla riforma Fornero, al record di disoccupazione in Italia, dall’Expo alle politiche di accoglienza verso profughi e migranti, dal caporalato al Jobs act. Cosa hanno detto da Pozzallo i leader sindacali di Cgil, Cisl e Uil. Leggi
E se sostituissimo alla guerra dei numeri la guerra delle idee? Le ultime statistiche sul lavoro, pubblicate dall’Istat proprio alla vigilia del primo maggio, fanno un regalo per la festa dei lavoratori; portando notizie non confortanti, ma utili a capire cosa è successo, e cosa si potrebbe far succedere. In primo luogo, sgombriamo il campo dalla contrapposizione tra i numeri di Giuliano Poletti e quelli dell’Istat. Leggi
“Quando si guarda ai dati, l’immagine che ne emerge è incontrovertibile: i lavoratori stranieri, in particolare quelli arrivati in Italia da paesi che non fanno parte dell’Unione europea per svolgere lavori poco qualificati, hanno sofferto più di tutti la crisi di questi anni”, spiega Francesco Fasani, che alla Queen Mary University di Londra studia le conseguenze economiche e sociali dell’immigrazione. Leggi
La segretaria della Cgil Susanna Camusso attacca il progetto di riforma della scuola, la Buona scuola. Per la segretaria della Cgil la riforma riduce l’accesso al diritto allo studio. Camusso attacca anche chi contrappone lavoratori precari a lavoratori garantiti, lavoratori immigrati a lavoratori italiani. La segretaria della Cgil attacca il governo sulla sua politica economica e sul Jobs act. “Chi governa dovrebbe essere ossessionato dai dati sulla disoccupazione”, ha detto Camusso.
Secondo l’Organizzazione internazionale per il lavoro (Ilo) il numero dei disoccupati nel mondo continuerà a crescere nei prossimi cinque anni: entro il 2019 saranno 212 milioni.
Nel suo ultimo rapporto, che presenta i dati reali fino al 2013 e le stime dal 2014 al 2019, l’Ilo punta il dito contro l’aumento delle disuguaglianze, che portano insicurezza nel mondo del lavoro e instabilità sociale. Dall’inizio della crisi globale, secondo l’Ilo, sono stati persi 61 milioni di posti di lavoro.
Per quanto riguarda l’Europa le prospettive non sono rosee: la ripresa è ancora lontana, anche se i paesi dell’Europa meridionale che oggi hanno i dati peggiori (Spagna e Grecia) dovrebbero avere qualche miglioramento.
Secondo uno studio dell’Organizzazione internazionale del lavoro, nelle aziende di tutto il mondo la presenza femminile in posizioni dirigenziali è in aumento. Ma ci sono solo tre paesi in cui è più probabile che il capo sia una donna.
In Giamaica, Colombia e Santa Lucia più della metà dei manager sono donne, mentre Pakistan, Algeria e Giordania sono in fondo alla classifica dei 108 paesi analizzati. L’Italia, con il 25,8 per cento, è al settantesimo posto.
“La posizione delle donne nel mondo del lavoro è stata particolarmente danneggiata dalle politiche di austerità”, scrive Le Monde. Secondo uno studio delle Nazioni Unite, “i tagli al bilancio hanno penalizzato le donne, perché in genere dipendono di più dai servizi pubblici”. In tutto il mondo le donne continuano a guadagnare in media il 24 per cento in meno rispetto agli uomini.
“Nell’eurozona lo scarto è stato del 16,4 per cento nel 2013”. Ma in Francia e in Svezia una donna può guadagnare anche il 31 per cento in meno. In Germania la differenza è del 49 per cento. Nelle economie emergenti fino al 95 per cento delle donne che lavorano non ha tutele legali né protezione sociale.
I sindacati italiani (Cgil, Cisl e Uil) hanno scelto Pozzallo, in provincia di Ragusa, per celebrare la festa dei lavoratori. Pozzallo è uno dei porti più usati da guardia di finanza e marina militare per attraccare con i loro mezzi, dopo aver soccorso i migranti nel canale di Sicilia. “La solidarietà fa la differenza. Integrazione, lavoro, sviluppo. Rispettiamo i diritti di tutti, nessuno escluso”, è lo slogan scelto dalle tre sigle sindacali per la festa del lavoro, che in questa edizione vuole sottolineare il ruolo importante dei migranti anche nel mercato del lavoro italiano.
Dopo gli interventi sul palco dei tre segretari, Susanna Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo, verrà deposta in mare una corona di fiori in ricordo delle centinaia di persone morte mentre tentavano di raggiungere l’Europa a bordo di imbarcazioni di fortuna.
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