Il divieto di vendere azioni a chiunque possieda più del 5 per cento di un titolo, la promessa di immissione di liquidità da parte della Banca popolare cinese e l’invito alle aziende di stato a continuare a comprare azioni sono la prova evidente che il governo (o il Partito, che in Cina quasi coincidono) non ha alcuna intenzione di lasciare che “il mercato si autoregoli”. Leggi
Mentre in Europa l’unione monetaria rischia di essere travolta dai debiti della Grecia, dall’altra parte del mondo, in Cina, è esplosa una tempesta finanziaria di dimensioni ben più grandi che alcuni osservatori non esitano a paragonare al crollo di Wall street del 1929. Leggi
Il giorno dopo la tensione sui mercati asiatici causata dal crollo della borsa cinese, i principali listini dell’estremo oriente stanno reagendo alle misure di controllo messe in atto dalle autorità cinesi per arginare la caduta. Gli indici di Hong Kong, Shenzhen e Shanghai hanno aperto in rialzo tra l’1 e il 2 per cento, continuando a salire fino a un più tre per cento a metà mattinata. Leggi
In Cina sono scattate pesanti restrizioni sulle transazioni di borsa, in risposta al crollo di Shanghai. In dodici mesi l’indice generale della borsa valori cinese era cresciuto di oltre il 150 per cento fino al picco del 12 giugno scorso: da allora ha perso oltre il 32 per cento. L’autorità di borsa ha reagito vietando ai grandi azionisti la vendita di titoli per almeno sei mesi. Non potranno vendere azioni di una società gli investitori che ne detengano quote dal 5 per cento in su. Leggi
Ancora un crollo alla borsa di Shanghai con l’ultima parte di seduta caratterizzata da vendite generalizzate. Il mercato azionario cinese ha aperto in negativo, proseguendo con ribassi intorno all’1 per cento fino all’ultima ora di contrattazioni quando il flusso di vendite si è ampliato. Al termine degli scambi la borsa di Shanghai ha perso il 6 per cento con l’indice che è sceso sotto i 3.700 punti.
È stato un giovedì nero per la borsa di Shanghai, il più importante mercato finanziario cinese, e la finanza globale si risveglia con un altro fronte d’instabilità oltre al caos greco. Leggi
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