È fallita l’ultima tornata di negoziati tra la Grecia e i suoi creditori (Commissione europea, Banca centrale europea e Fondo monetario internazionale). Per evitare il default, Atene deve restituire 1,6 miliardi al Fondo entro il 30 giugno. Il mercato europeo è spaventato dall’incertezza e la borsa di Atene chiude con forti perdite
Il primo ministro greco Alexis Tsipras informerà i leader dei principali partiti politici greci sullo stato dei negoziati con i creditori. Dopo il fallimento di un nuovo round di colloqui, che non hanno sbloccato il finanziamento europeo di 7,2 miliardi, Atene è rimasta sola ad affrontare una doppia emergenza: pagare dipendenti pubblici e pensionati e restituire 1,6 miliardi di euro al Fondo monetario internazionale entro il 30 giugno. Se non riuscirà a pagare il suo debito, il paese si avvia all’insolvenza e lo scenario dell’uscita dall’euro si fa più probabile.
La borsa di Atene ieri ha chiuso con forti perdite, ma è l’intero mercato europeo che risente dell’incertezza. Nelle prossime ore, il premier Tsipras partirà per Mosca dove incontrerà Vladimir Putin, prima di partecipare al forum economico di San Pietroburgo del 18 giugno. Non pochi speculano sul fatto che proprio dalla Russia potrebbe arrivare quell’aiuto economico che salverebbe la Grecia dal default e che Bruxelles non sblocca.
La borsa di Atene ha chiuso in calo del 4,68 per cento. I mercati sono spaventati dal nulla di fatto dell’ultima tornata di negoziati tra il governo greco e i creditori.
Un portavoce della Commissione a Bruxelles ha dichiarato che nonostante ci siano stati progressi, sono rimaste divergenze “significative”. L’Europa chiede ad Atene tagli alla spesa per due miliardi di euro, per sbloccare i fondi internazionali che aiutino la Grecia a evitare il default.
Oggi Fondo monetario internazionale ha cercato una mediazione tra Unione europea e governo greco, chiedendo a tutte e due le parti di fare scelte dure. Tuttavia oggi il ministro delle finanze greco Yannis Varoufakis non ha escluso l’uscita della Grecia dall’unione monetaria: “Sarebbe una scelta insensata, ma è impossibile escluderla”, ha detto.
Le alternative alla crisi devono esistere per forza. Tuttavia, le istituzioni europee e i governi dei paesi membri non vogliono discuterne apertamente, per paura di alimentare speculazioni finanziarie o di annullare i risultati raggiunti finora nei negoziati sulla Grecia. Leggi
La borsa di Atene si apre a - 7,04 per cento. Sui mercati pesa il nulla di fatto, ieri,all’ultimo round di negoziati tra esponenti del governo di Alexis Tsipras e i creditori. Afp
L’ultima tornata di colloqui tra i negoziatori greci e l’Unione europea non ha prodotto alcun accordo. Un portavoce della Commissione a Bruxelles ha dichiarato che nonostante ci siano stati progressi, sono rimaste divergenze “significative”. L’Europa chiede ad Atene tagli alla spesa per due miliardi di euro, per sbloccare i fondi internazionali che aiutino la Grecia a evitare il default.
Il vicepremier greco, Yannis Dragasakis, ha fatto sapere che Atene è ancora pronta a negoziare con i suoi creditori. Ha spiegato che le proposte inviate domenica 14 giugno dall’esecutivo greco hanno coperto completamente il deficit fiscale, come richiesto. Dragasakis ha tuttavia ricordato che l’Ue e e il Fondo monetario internazionale pretendono che la Grecia tagli ulteriormente le pensioni, una richiesta considerata irricevibile dal governo ellenico.
Tsipras avrebbe accettato un taglio a stipendi e pensioni limitato alle fasce più alte di reddito, ma a tenere distanti le parti ci sono ancora gli obiettivi dell’avanzo primario, ossia il saldo tra le entrate e le uscite dello stato al netto degli interessi sul debito. Le istituzioni chiedono l’1 per cento del pil per quest’anno, il 2 per cento per il 2016, il 3 per cento per il 2017 e il 3,5 per cento a partire dal 2018. L’ultima offerta di Atene era del 7,5 per cento per quest’anno e dell’1,75 per cento per il 2016.
Il paese, a corto di liquidità, sta cercando di arrivare a un’intesa per un accordo di finanziamento con l’Ue e l’Fmi entro la fine di giugno, per scongiurare il default. I ministri delle finanze dell’eurozona discuteranno di Grecia giovedì, in occasione del loro prossimo incontro: probabilmente uno degli ultimi appuntamenti che Atene ha a disposizione per arrivare a un accordo. “Il presidente Jean-Claude Juncker resta convinto che con iniziative riformiste più decise da parte greca e con la volontà politica di tutte le parti, una soluzione possa ancora essere trovata prima della fine del mese”, ha fatto sapere un portavoce della Commissione.
Il vice cancelliere tedesco Sigmar Gabriel ha detto che i paesi europei stanno perdendo la pazienza con la Grecia. Il suo intervento, pubblicato sul giornale tedesco Bild, conferma la volontà di mantenere la Grecia nell’eurozona, ma sottolinea che “non solo il tempo sta scadendo, ma anche la pazienza in Europa”. I commenti di Gabriel arrivano mentre a Bruxelles sono ripresi i colloqui tra la delegazione di Atene e i rappresentanti dei creditori internazionali. Il tentativo è di trovare un accordo sui nuovi prestiti al paese in crisi finanziaria da presentare ai ministri delle finanze dell’eurozona che si riuniscono il 18 giugno in Lussemburgo.
I colloqui sono ripresi sabato 13 giugno e sono proseguiti domenica, dopo che l’11 giugno la squadra di negoziatori del Fondo monetario internazionale aveva lasciato i colloqui citando ampie divergenze su gran parte dei temi chiave.
La delegazione greca è di nuovo a Bruxelles per riprendere i colloqui con i creditori internazionali nella speranza di trovare un accordo sulle riforme che i partner europei e il Fondo monetario internazionale (Fmi) chiedono per assicurarsi che il paese migliorerà i suoi conti e in futuro ricorrerà meno al debito. A guidare la delegazione è il vice primo ministro Yiannis Dragasakis. È previsto un incontro con un rappresentante del presidente della Commissione europea, Jean-Claude Junker, al quale saranno presentate delle proposte per superare lo stallo nelle trattative, dovuto principalmente alle differenze riguardo gli obiettivi fiscali, i tagli alle pensioni e le riforme del mercato del lavoro.
Fonti della Commissione europea hanno sottolineato che l’incontro verterà solo su uno scambio d’informazioni e non farà parte dei negoziati ufficiali, nei quali sono inclusi anche la Banca centrale europea e l’Fmi. Il primo ministro greco Alexis Tsipras ha fatto sapere che Atene è disposta ad accettare “sgraditi compromessi” pur di arrivare a un accordo con i creditori internazionali.
L’11 giugno la squadra di negoziatori dell’Fmi aveva lasciato i colloqui citando ampie divergenze su gran parte dei temi chiave. Il giorno seguente, la notizia, diffusa dalle agenzie di stampa, della prima discussione dei funzionari europei sulla possibilità di un default della Grecia aveva avuto un effetto negativo sui mercati.
I mercati europei hanno chiuso in calo a causa della diffusione della notizia che oggi per la prima volta i funzionari dell’Unione europea hanno discusso formalmente della possibilità di un default della Grecia. La borsa di Atene ha chiuso con un calo del 6 per cento, mentre le azioni della Banca nazionale della Grecia sono cadute di oltre il dieci per cento.
Diverse agenzie di stampa oggi hanno riferito di un incontro a Bratislava, la capitale della Slovacchia, tra i vertici dell’eurozona, per valutare l’ipotesi di una bancarotta della Grecia per l’impossibilità di ripagare il debito da 1,6 miliardi di euro al Fondo monetario internazionale (Fmi). La cencelliera tedesca Angela Merkel ha continuato a esortare tutte le parti a portare avanti i negoziati e parlando a una conferenza a Berlino ha detto che si può ancora trovare una soluzione se c’è la volontà di tutti.
Nella speranza di raggiungere un accordo entro il 18 giugno, il governo greco si è detto pronto a presentare delle contro proposte, centrate su temi fiscali, all’indomani del ritiro della delegazione dell’Fmi , che ha lasciato Bruxelles citando “ampie divergenze” sui temi chiave.
I creditori internazionali della Grecia hanno aumentato le pressioni sul governo di Atene, mentre la squadra di negoziatori del Fondo monetario internazionale (Fmi) ha messo fine ai colloqui lasciando Bruxelles. Il portavoce dell’Fmi, Gerry Rice, ha fatto riferimento ad “ampie divergenze su gran parte dei temi chiavi” in un colloquio con i giornalisti. Rice ha però sottolineato che l’Fmi non abbandona mai il tavolo dei negoziati e che resta il suo pieno impegno, anche se “ora la palla è nel campo della Grecia”.
La delegazione greca, che dovrebbe rientrare ad Atene, ha fatto sapere di essere pronta a intensificare i colloqui anche nei prossimi giorni e a lavorare sulle questioni in sospeso, come il bilancio e la sostenibilità del debito.
In mattinata la prospettiva di un possibile accordo entro la riunione dell’eurogruppo del 18 giugno aveva impresso ottimismo ai mercati e la borsa di Atene ha chiuso in rialzo dell’8 per cento. Ma in seguito alle ultime evoluzioni, i mercati altrove sono calati.
È durato circa due ore l’incontro, oggi pomeriggio a Bruxelles, tra il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, e il premier greco Alexis Tsipras, per cercare di sbloccare gli interminabili negoziati fra Atene e i suoi creditori dell’eurozona e del Fondo monetario internazionale. Ancora non ha prodotto risultati definitivi.
“È stato un colloquio importante, interessante e amichevole”, ha detto Juncker. Tsipras ha ripetuto che si continua a lavorare per accorciare le distanze, soprattutto per quanto riguarda le misure di bilancio.
Il primo ministro greco Alexis Tsipras è a Bruxelles per incontrare Jean-Claude Juncker, presidente della Commissione europea. I negoziati tra Atene e i suoi creditori (commissione, Banca centrale europea e Fondo monetario internazionale), ormai gestiti in sede europea, sembrano avvicinarsi a una svolta positiva, dopo l’incontro di ieri sera tra Tsipras, la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente francese Francois Hollande. La borsa di Atene riflette questo ottimismo ed è tornata positiva, con un rialzo nel pomeriggio che supera il 7 per cento.
I tempi stringono, ma l’intensificarsi degli incontri di questi giorni fa pensare che l’accordo possa arrivare entro il 18 giugno, giorno in cui è convocato l’Eurogruppo, cioè la riunione dei ministri delle finanze dei paesi con l’euro. Pierre Moscovici, commissario europeo per gli affari economici e monetari, ha dichiarato che “ormai siamo lontani dalla tragedia greca e ci avviciniamo all’happy ending”.
Atene aspetta di ricevere gli aiuti comunitari di 7,2 miliardi di euro prima del 30 giugno, quando deve dare al Fondo monetario internazionale (Fmi) quasi 1,6 miliardi di euro. In questo caso potrà evitare il default. Ma ancora non c’è accordo sulle riforme che i partner europei e l’Fmi chiedono alla Grecia per assicurarsi che il paese migliorarà i suoi conti e in futuro ricorrerà meno al debito.
I negoziati tra la Grecia e i suoi partner europei avanzano lentamente verso la fine, con le due parti che fanno la voce grossa per ottenere più vantaggi possibile. La situazione può essere valutata da due diverse prospettive. Leggi
Ancora pochi progressi nelle trattative tra Grecia, Francia e Germania. Dopo l’incontro di ieri sera a Bruxelles tra Alexis Tsipras, Angela Merkel e François Hollande, il premier greco ha dichiarato: “Abbiamo deciso di intensificare gli sforzi per superare le differenze che restano e andare verso una soluzione”.
“I leader europei comprendono che occorre dare una soluzione praticabile e la possibilità per la Grecia di tornare verso la crescita con un debito sostenibile”, ha aggiunto Tsipras, che ha definito la riunione “molto amichevole”.
Il premier greco oggi dovrebbe incontrare il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker. L’Unione europea e il Fondo monetario internazionale (Fmi) chiedono ad Atene nuove riforme per sbloccare il piano di aiuti da 7,2 miliardi di euro. La Grecia inoltre rischia il default, se non verserà entro la fine del mese 1,5 miliardi di euro all’Fmi.
Un portavoce del governo tedesco ha confermato l’incontro del premier greco Alexis Tsipras con la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente francese François Hollande, per fare il punto sui negoziati tra Atene e i suoi creditori internazionali. La riunione era stata messa in dubbio, dopo l’accoglienza negativa da parte della commissione europea sull’ultima proposta di accordo avanzata dai greci.
“Confermo che ci sarà un incontro dopo cena”, alla fine del vertice sull’America latina, ha indicato il portavoce tedesco. Sarà l’occasione di fare “un punto della situazione” ha confermato un’altra fonte francese. Sempre a margine del summit internazionale di Bruxelles, Tsipras ha incontrato oggi il presidente della commissione europea Jean-Claude Juncker. E secondo fonti elleniche ci sarà un altro faccia a faccia domani.
I giornalisti presenti alle riunioni hanno potuto constatare che Juncker ha accolto Tsipras sorridente, con un abbraccio caloroso. Un clima ben lontano da quello che si respirava ieri, quando fonti europee avvertivano che la Grecia stava per giocarsi “il suo ultimo alleato: la Commissione”. Il commissario europeo agli Affari economici, Pierre Moscovici, che a sua volta aveva manifestato contrarietà alle ultime proposte greche si è, da parte sua, detto convinto “come non mai” che una intesa si possa raggiungere. “I prossimi giorni saranno decisivi” ha commentato.
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