Oggi comincia  il programma di acquisto di titoli della Banca centrale europea

L’istituto dà avvio al quantitative easing (qe), il programma per contrastare la deflazione nell’eurozona e rilanciare l’economia favorendo i prestiti e gli investimenti

In calo i mercati europei

Il primo acquisto di titoli di stato da parte della Banca centrale europea, che ha comprato titoli tedeschi, poi francesi e italiani, delude i mercati europei, a partire da Atene che ha perso il 3,4 per cento. Stabile Milano (Ftse Mib -0,02 per cento), in calo gli indici di Madrid (-0,62 per cento), Parigi (-0,69 per cento), Londra (-0,59 per cento) e Francoforte (-0,48 per cento), spaventati dalla mancanza di accordo tra la Grecia e l’eurogruppo e dalla possibilità che la Federal reserve aumenti i tassi d’interesse. Corriere della Sera, Bloomberg

La Banca centrale europea ha cominciato l’acquisto dei titoli di stato

La Banca centrale europea ha annunciato di aver dato il via all’acquisto dei titoli di stato e obbligazioni nell’ambito del quantitative easing (qe), il programma con cui l’istituto di Francoforte si propone di contrastare la deflazione e rilanciare l’economia nell’eurozona favorendo i prestiti e gli investimenti.

Secondo l’agenzia Bloomberg la banca avrebbe cominciato gli acquisti a partire dai titoli di stato della Germania. Afp, Il Sole 24 Ore

Il piano di acquisti di titoli della Bce comincerà il 9 marzo

La Banca centrale europea darà avvio il 9 marzo al quantitative easing (qe), il programma di acquisto di titoli con cui l’istituto di Francoforte si propone di contrastare la deflazione nell’eurozona e rilanciare l’economia favorendo i prestiti e gli investimenti. Lo ha annunciato il presidente della Bce, Mario Draghi, nel corso della conferenza stampa dopo la fine del consiglio direttivo a Cipro.

L’acquisto di titoli di stato e di obbligazioni private sul mercato secondario sarà pari a 60 miliardi di euro al mese e non terminerà prima di settembre 2016, ha ribadito Draghi.

Le misure annunciate dalla Bce, ha detto il presidente, stanno già producendo risultati, aiutando gli “sviluppi positivi” già visibili dalla situazione economica dell’eurozona.

Draghi ha aggiunto che la Bce potrebbe essere definita “la banca centrale della Grecia” visto che i prestiti ad Atene sono raddoppiati a 100 miliardi di euro in un mese e mezzo raggiungendo il 68 per cento del pil, dato massimo nell’eurozona. Askanews, Il Sole 24 Ore

La Banca centrale europea rivela le previsioni sulla crescita per i prossimi anni

La Banca centrale europea (Bce) ha rivelato le sue previsioni sulla crescita economica dell’eurozona per il 2015 e il 2016, prendendo atto della riduzione dei prezzi del petrolio. Secondo l’istituto, nel 2015 la crescita sarà dell’1,5 per cento e nel 2016 dell’1,9 per cento. Le nuove stime sono in rialzo rispetto a quelle precedenti che erano dell’1 e dell’1,5 per cento rispettivamente. Lo ha annunciato il presidente della Bce Mario Draghi durante una conferenza stampa a Nicosia. L’istituto ha anche pubblicato per la prima volta una previsione per il 2017, con una crescita del 2,1 per cento. Afp

Mario Draghi annuncia che la Bce comincerà l’acquisto dei titoli di stato il 9 marzo. Wall Street Journal

Mario Draghi annuncia che la Bce lancerà il programma per l’acquisto dei titoli di stato il 9 marzo. The Wall Street Journal

La conferenza stampa di Mario Draghi in diretta

La Banca centrale europea (Bce) oggi ha lasciato il suo principale tasso d’interesse invariato allo 0,5 per cento nell’eurozona. La decisione è stata presa dal consiglio direttivo riunito a Nicosia, a Cipro.

Il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, illustra i motivi delle sue decisioni in una conferenza stampa alle 14.30.

La Banca centrale europea lascia invariati i tassi d’interesse

La Banca centrale europea (Bce) ha lasciato il suo principale tasso d’interesse invariato allo 0,5 per cento nell’eurozona. La decisione è stata presa dal consiglio direttivo riunito a Nicosia, a Cipro. Oltre al tasso sulle operazioni di rifinanziamento principali, sono rimasti invariati anche il tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginale, abbassato allo 0,3 per cento a settembre, e quello sui depositi presso la banca centrale, fermo a -0,2 per cento. Afp

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