Il presidente Barack Obama ha già firmato la legge che limita le possibilità del governo di raccogliere i dati sulle conversazioni telefoniche. La riforma è arrivata dopo scandalo che ha portato alla luce il sistema di intercettazioni compiute dall’Nsa nei confronti di milioni di cittadini statunitensi e stranieri
Il governo degli Stati Uniti potrà riprendere i controlli sui dati telefonici, ma con nuove limitazioni. Lo ha deciso il senato con l’approvazione del Freedom act. La legge estende la capacità dell’esecutivo di raccogliere i dati, una prerogativa che era scaduta il primo giugno. Il Freedom act sostituirà il Patriot act ed è stato sostenuto dal presidente Barack Obama, che lo ha definito uno strumento necessario per combattere il terrorismo. La legge è stata approvata con 67 voti favorevoli e 32 contrari e nel giro di poche ore Obama ha firmato il provvedimento.
Si tratta di un passaggio fondamentale per il paese a quattordici anni di distanza dagli attacchi terroristici dell’11 settembre, a due anni dalle rivelazioni dell’ex consulente dell’Nsa Edward Snowden. Nel 2013 Snowden aveva denunciato la pratica dell’Agenzia per la sicurezza nazionale di registrare tutta una serie di dati sulle conversazioni telefoniche. L’amministrazione statunitense non aveva a disposizione i contenuti ma le informazioni collaterali: chi ha chiamato chi, a che ora e per quanto tempo. D’ora in poi saranno le aziende telefoniche a custodire i dati. Gli inquirenti potranno prenderne visione solo se in possesso di un regolare mandato del tribunale.
A partire dalla mezzanotte del 1 giugno, la National security agency (Nsa) non potrà più raccogliere informazioni grezze dai tabulati telefonici dei cittadini. Il senato non è riuscito a trovare un accordo per il rinnovo della sezione 215 del Patriot act, la legge voluta nel 2001 da George W. Bush per difendere la sicurezza nazionale contro le minacce terroristiche. La Casa Bianca insiste ora per una rapida approvazione del Freedom act, una legge di compromesso tra chi vuole porre un freno ai poteri dell’Nsa e chi invece vuole mantenerli. Leggi
A partire da oggi l’Nsa, agenzia per la sicurezza nazionale statunitense, non potrà più raccogliere i dati telefonici grezzi. Il programma dell’agenzia infatti non ha ottenuto il rinnovo dell’autorizzazione da parte del senato di Washington che non è riuscito a trovare un accordo per evitare la scadenza della sezione 215 del Patriot Act, base giuridica per la raccolta dei dati.
La notizia arriva a due anni di distanza dall’inizio del Datagate, lo scandalo che ha portato alla luce il sistema di intercettazioni compiute dall’Nsa nei confronti di milioni di cittadini statunitensi e di cittadini stranieri. L’inchiesta che ha sollevato il caso, condotta dal Guardian e da altri mezzi d’informazione, è stata possibile grazie a documenti riservati diffusi dall’ex collaboratore dell’agenzia, Edward Snowden, che vive in Russia ed è ricercato dall’Fbi.
Negli Stati Uniti la camera dei rappresentanti ha approvato lo Usa freedom act, una riforma per fermare la raccolta sistematica dei dati telefonici dei cittadini statunitensi da parte dell’agenzia per la sicurezza nazionale (Nsa). Ecco cosa prevede. Leggi
Negli Stati Uniti la camera ha approvato un disegno di legge che rende illegale l’archiviazione di massa dei tabulati telefonici e dei metadati degli utenti da parte dell’agenzia federale National security agency (Nsa). La proposta, che dovrà essere approvata anche dal senato per diventare legge, pone dei limiti ai programmi di sorveglianza dell’Nsa: l’agenzia dovrà chiedere l’autorizzazione, caso per caso, per archiviare telefonate e metadati.
I programmi di sorveglianza indiscriminati dell’agenzia federale erano stati denunciati nel 2013 dalle rivelazioni dell’ex collaboratore della Cia Edward Snowden, diventato la fonte per una delle più importanti inchieste degli ultimi anni, il Datagate. Snowden ha rivelato che dal 2001, l’agenzia statunitense ha raccolto e archiviato milioni di telefonate.
Lo scorso anno la camera ha approvato una proposta simile che però è stata bocciata dal senato.
Una corte d’appello degli Stati Uniti ha stabilito che le intercettazioni fatte dall’agenzia governativa Nsa sono illegali. Secondo i giudici il programma dell’Nsa, che ha permesso di raccogliere i tabulati telefonici di milioni di cittadini statunitensi, non è stato autorizzato in alcun modo dal congresso. La decisione capovolge una sentenza del 2013, secondo la quale il programma dell’agenzia federale rispettava la costituzione.
Il programma di intercettazioni dell’Nsa è stato denunciato per la prima volta da Edward Snowden, ex analista dell’agenzia che ha diffuso una serie di documenti riservati pubblicati dal Guardian, dal Washington Post e da altri giornali statunitensi.
“Non ci sono prove che il congresso volesse autorizzare la raccolta indiscriminata dei tabulati telefonici e aggregarli in un database”, ha dichiarato la corte d’appello. L’Nsa è accusata anche di aver spiato i leader di diversi paesi stranieri.
Inserisci email e password per entrare nella tua area riservata.
Non hai un account su Internazionale?
Registrati