L’Italia in sciopero

Migliaia di persone manifestano in diverse città italiane contro la riforma del lavoro e la riforma della scuola proposta dal governo.

Precari e centri sociali fanno strike, ma si parla di articolo 18

Il 14 novembre è successo qualcosa di clamoroso di cui pochi hanno fatto finta di accorgersi e a cui pochi hanno dato il giusto valore. I precari italiani per la prima volta sono riusciti nell’impresa di bloccare il paese protestando contro l’austerità e la disoccupazione giovanile. Leggi

Le città si fermano

In 25 piazze italiane migliaia di persone hanno partecipato ai cortei per lo sciopero generale e sociale.

Ansa

Blitz dei sindacati al Colosseo

Dieci lavoratori di una ditta privata sono saliti sulle impalcature costruite per il restauro del Colosseo e hanno esposto uno striscione: “No Jobs act e privatizzazione servizi pubblici”. Ansa

Tangenziale occupata a Napoli

A Napoli il corteo ha bloccato la rampa di accesso alla tangenziale. Ansa

Petardi contro il ministero dell’economia

Lancio di uova e petardi contro il ministero dell’economia a Roma. Ansa

Da Torino a Catania, in piazza sindacati e studenti 

Oltre venti cortei sfileranno in Italia contro il Jobs Act, contro l’austerità, contro la privatizzazione dei beni comuni, contro l’Expo e le grandi opere e contro le discriminazioni di genere.

Parteciperanno diverse sigle e comitati, tra cui la Fiom, Cobas, sindacati autonomi, studenti, precari, lavoratori della cultura, attivisti dei centri sociali.

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