Il Partenariato transatlantico per il commercio e gli investimenti (Ttip) dovrebbe creare la più grande area di libero scambio al mondo
Comincia oggi a New York il nono round dei negoziati su un accordo di libero scambio tra Stati Uniti e Unione europea. Conosciuto come partenariato transatlantico su commercio e investimenti o Ttip, il trattato prevede la soppressione delle barriere doganali e normative tra le due parti, per integrare i due mercati, rimuovendo le barriere legate alle differenze di regolamenti e procedure di omologazione applicati ai prodotti.
Sabato 18 aprile migliaia di persone hanno manifestato in diverse città europee contro l’accordo. Secondo i suoi oppositori il Ttip porterà a una mancanza di regole generalizzata e un sempre minor controllo da parte dei governi, che potranno essere citati in giudizio dalle multinazionali in tribunali che “scavalcano le leggi nazionali”.
Sono centinaia le manifestazioni in corso in tutto il mondo, soprattutto in Europa, contro il trattato di libero scambio tra Unione europea e Stati Uniti, il Ttip.
L’accordo, la cui nuova tornata di negoziati comincerà il 20 aprile a New York, prevede la soppressione delle barriere doganali e normative tra le due parti e secondo i suoi oppositori causerà una mancanza di regole generalizzata e un sempre minor controllo da parte dei governi.
L’appello a scendere in piazza è particolarmente sentito in Germania, ma molti appuntamenti sono previsti in altri paesi europei, negli Stati Uniti, in America Latina, Africa eAsia.
Secondo la commissaria europea al commercio, Cecilia Malmström, il Ttip non minaccia né la democrazia né l’ambiente né i consumatori: “Il trattato non cambierà le nostre leggi sugli ogm o la carne di manzo agli ormoni”. Afp
Per il 18 aprile è stata indetta una nuova giornata di azione globale contro il Partenariato transatlantico per il commercio e gli investimenti (Ttip), il trattato di libero scambio che Stati Uniti e Unione europea stanno negoziando: dovrebbe essere firmato entro il 2016 e poi essere approvato dal parlamento europeo e dal congresso statunitense. Dopo la sua ratifica sarà nata la più grande area di libero scambio al mondo.
L’obiettivo del Ttip è quello di integrare i due mercati, riducendo i dazi doganali e rimuovendo le barriere legate alle differenze di regolamenti, norme e procedure di omologazione applicati ai prodotti. Secondo le autorità europee e statunitensi, il trattato renderebbe possibile la libera circolazione delle merci, faciliterebbe il flusso degli investimenti e l’accesso ai rispettivi mercati dei servizi e degli appalti pubblici. Le aziende, da parte loro, sperano di conquistare nuove fette di mercato nei rispettivi paesi.
Secondo attivisti, associazioni e movimenti, invece, il Ttip è frutto delle pressioni delle multinazionali e finirà per tutelare solo gli interessi delle imprese, ignorando quelli dei lavoratori e dei consumatori.
Il Trattato transatlantico sul commercio e gli investimenti tra l’Unione europea e gli Stati Uniti è pericoloso. Perché permetterebbe alle grandi aziende di citare i governi in tribunale. Al punto che perfino l’Economist lo ha definito “un modo per consentire alle multinazionali di arricchirsi a spese della gente”. Ma la mobilitazione popolare potrebbe riuscire a fermarlo. Leggi
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