George Monbiot

È un giornalista del Guardian esperto di questioni ambientali.

George Monbiot
Per salvare il pianeta bisogna fermare la destra

Uno studio recente pubblicato sulla rivista Nature ha identificato la cosiddetta nicchia climatica umana, cioè le temperature e la quantità di precipitazioni in cui la nostra... Leggi

Le favole che ci raccontiamo

La crisi alimentare globale non si risolve con fantasie bucoliche, basate su un presunto idillio tra gli allevatori e i loro animali, ma cercando soluzioni razionali, scrive George Monbiot Leggi

Un’antica catastrofe potrebbe ripetersi

L’estinzione di massa del permiano-triassico, la più grave della storia terrestre, è legata a un episodio di riscaldamento globale causato dalla combustione di idrocarburi Leggi

La soluzione è sotto di noi

Il suolo non è solo materia inerte, ma un sistema vivente estremamente complesso, fragile e prezioso. Conoscerlo meglio può aiutarci ad affrontare le minacce che incombono sul pianeta Leggi

Cibo open source

Sottoterra potrebbe trovarsi l’incredibile tesoro in grado di salvare la specie umana dall’estinzione. Se ne parlerà nei tre giorni del festival di Internazionale. Leggi

La mancanza di cibo in una fase di abbondanza

Oggi il sistema alimentare globale ricorda quello finanziario prima del 2008, scrive George Monbiot. Bisogna correre ai ripari prima che sia troppo tardi Leggi

Fermiamo il capitalismo che sta uccidendo il pianeta

Le aziende inquinanti scaricano la responsabilità sui consumatori. Ma per evitare la catastrofe climatica bisogna disubbidire, tassare le grandi ricchezze e creare il “lusso pubblico”: scuole, giardini, ospedali, musei, spazi di socialità. Leggi

Un risarcimento dovuto ai paesi poveri

L’impatto delle varie guerre, sommato alle insurrezioni dei popoli colonizzati, ha infine costretto i paesi ricchi ad abbandonare almeno formalmente quasi tutte le regioni... Leggi

Il paradosso della sinistra ostile ai vaccini

La sovrapposizione tra idee new age e destra radicale non è una novità. I nazisti apprezzavano l’astrologia, le feste pagane, l’agricoltura tradizionale, la protezione... Leggi

Insegniamo l’ecologia a scuola

Oggi abbiamo la possibilità di ripensare la didattica da cima a fondo. Usiamo questo tempo per cambiare il modo di vedere noi stessi e il nostro posto sulla Terra. Leggi

I governi non devono aiutare le industrie che inquinano

Non vale la pena di usare il denaro pubblico per salvare le compagnie aeree e le aziende petrolifere. È il momento di fare scelte difficili ma lungimiranti. Leggi

Il libro che mi ha spinto a lottare per un mondo più giusto

Centinaia di eventi hanno contribuito a influenzarmi, e continuano a farlo. Spero che questo processo non si fermi mai. Per me, vivere una vita piena significa essere aperto all’esperienza e alla persuasione, sperimentare sempre nuove idee e conoscenze, rischiare il ridicolo verificando nuove teorie. Il pensiero di cadere in una statica rispettabilità mi atterrisce. Leggi

Il vostro pranzo di Natale potrebbe inquinare come un volo per New York

Quando scegliamo il nostro pranzo di Natale, siamo convinti di prendere decisioni razionali e avvedute. Ma quel che sembra giusto talvolta non lo è affatto. Alcuni elementi che crediamo positivi – gli animali che vagano liberi nelle montagne, curati da pastori dalle mani sapienti, senza mostruosità di cemento o acciaio o nessuna delle altre brutture degli allevamenti intensivi moderni – hanno un impatto ambientale incredibile. Leggi

L’accordo sul clima è pieno di promesse che si possono rimandare

Rispetto a quello che avrebbe potuto essere, è un miracolo. Rispetto a quello che avrebbe dovuto essere, è un disastro. È ragionevolmente prevedibile che l’accordo raggiunto alla conferenza Onu di Parigi, nei fatti, si dimostri un fallimento. Leggi

La vera guerra da combattere è quella contro il cambiamento climatico

Quando sarebbe il caso di procedere con prudenza ci si precipita ad agire, e quando invece è il momento della determinazione si tentenna e si rimanda.
Il contrasto tra la reazione del governo britannico alla crisi siriana e a quella climatica non potrebbe essere più palese. Londra ha risposto a questi problemi in modo diametralmente opposto ma con la stessa sconsideratezza. Leggi

Se vi dicono che si può consumare di più e salvare l’ambiente, non credeteci

Possiamo avere tutto: ce lo promette la nostra epoca. Possiamo avere qualsiasi gingillo che riusciamo immaginare – e pure alcuni inimmaginabili. Possiamo vivere come re senza mettere in pericolo la Terra. Tutto questo è possibile, dicono, perché man mano che le economie si sviluppano, diventa più efficiente anche il loro modo di gestire le risorse. In poche parole, ci dicono, si sono sganciati il tasso di crescita economica e il tasso dell’uso delle risorse. Leggi

I lupi nel parco di Yellowstone

Nel 1995 i lupi sono stati reintrodotti nel parco nazionale di Yellowstone, negli Stati Uniti, dopo settant’anni di assenza. Il ritorno dei lupi ha aiutato a riequilibrare il rapporto tra gli animali, a rigenerare la vegetazione e a stabilizzare il corso dei fiumi. Leggi

Ribelliamoci a chi dice che la società non esiste

Una donna entra in un centro commerciale. Contempla gli scaffali e le cataste di roba, la musica melliflua, i cartelli dei prezzi, i clienti che si aggirano svogliati tra gli scaffali ed è spinta a gridare: “Ma è proprio tutto qui?”. Un commesso le si fa incontro da dietro la sua cassa: “No signora, può trovare di più nel nostro catalogo”. Leggi

I messaggeri degli dèi

Quando qualcuno dice di non essere interessato alla politica significa che le sue opinioni sono allineate con quelle dominanti. Nessuno di noi è imparziale o indifferente alle questioni del potere. Siamo creature sociali che assorbono le opinioni di chi ci circonda e le diffondono senza rendersene conto. L’obiettività è impossibile. Leggi

Il trattato che minaccia la democrazia

Il Trattato transatlantico sul commercio e gli investimenti tra l’Unione europea e gli Stati Uniti è pericoloso. Perché permetterebbe alle grandi aziende di citare i governi in tribunale. Al punto che perfino l’Economist lo ha definito “un modo per consentire alle multinazionali di arricchirsi a spese della gente”. Ma la mobilitazione popolare potrebbe riuscire a fermarlo. Leggi

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