I margini di tempo per salvare la Grecia dalla bancarotta si accorciano ogni ora di più. L’Eurogruppo dovrà cercare di firmare un accordo sabato, domenica le riforme concordate dovranno essere approvate dal parlamento di Atene e lunedì dovrà votarle i parlamento tedesco. Martedì, 30 giugno, è il giorno della verità: Atene deve pagare quasi 1,6 miliardi al Fondo monetario internazionale e senza il prestito di Bruxelles non può riuscirci
La riunione dei ministri dell’economia e delle finanze dell’eurozona è stata sospesa “a tempo indeterminato”, fino a quando il governo greco non presenterà nuove proposte ritenute accettabili dai creditori internazionali. Lo hanno riferito fonti europee, proprio mentre i capi di stato e di governo europei stanno arrivando alla sede del consiglio di Bruxelles per una riunione che sarà consacrata, in gran parte, alla crisi del debito greco.
Il primo ministro greco Alexis Tsipras ha espresso fiducia sulla possibilità di raggiungere una soluzione di “compromesso” con i creditori. Il presidente dell’Unione europea Donald Tusk ha sottolineato che i negoziati potrebbero richiedere “ancora molte ore”, aggiungendo però che “a differenza delle tragedie di Sofocle, questa storia potrebbe avere un lieto fine”. Una convinzione, quest’ultima, condivisa dal presidente francese François Hollande, secondo cui un accordo con i greci è “possibile e necessario”.
La Grecia, per rispettare le scadenze sui pagamenti ed evitare il default, ha bisogno di ricevere una nuova tranche da 7,2 miliardi di euro del piano di aiuti. Atene deve restituire quasi 1,6 miliardi di euro all’Fmi entro il 30 giugno.
Non c’è ancora nessun accordo tra il governo greco e i rappresentanti dei creditori, nonostante l’ultimatum dato stamattina ad Alexis Tsipras. Lo sostengono diversi giornalisti presenti a Bruxelles. L’ennesimo vertice per risolvere la crisi del debito greco, cominciato alle nove, si è concluso con un nulla di fatto, ma le trattative tra Atene e Fondo monetario internazionale, Banca centrale europea e Commissione europea proseguono.
Secondo le ultime indiscrezioni, diffuse dalla tv greca Skai, all’eurogruppo delle 13 verranno presentate due proposte separate: quella del governo Tsipras e quella dei creditori.
Il vero motivo dello stallo della trattativa è che la Grecia non vuole firmare niente prima di aver ricevuto garanzie sulla ristrutturazione di un debito che (lo sanno tutti) non è in grado di ripagare. Leggi
Il premier greco Alexis Tsipras riprende oggi a partire dalle 9 i colloqui con i creditori internazionali, mentre il tempo stringe per trovare un accordo in grado di evitare il default e la possibile uscita di Atene dall’euro. Leggi
È stata sospesa dopo appena due ore la riunione dell’Eurogruppo convocata stasera a Bruxelles per cercare di chiudere un accordo sulla Grecia. I ministri economici della zona euro hanno tardato poco a capire che era impossibile raggiungere un’intesa se prima il premier greco Alexis Tsipras e i suoi creditori non preparano un piano di riforme che soddisfi entrambe le parti e che possa servire come base per la discussione.
A questo scopo, Tsipras si riunirà ancora una volta alle 23 con i vertici delle tre istituzioni che rappresentano i creditori, Jean-Claude Juncker per la Commissione europea, Mario Draghi per la Banca centrale europea e Christine Lagarde per il Fondo monetario internazionale, dopo che l’incontro che è durato tutto il pomeriggio è stato sospeso.
Il ministro delle Finanze finlandese, Alexader Stubb, scrive che la riunione dell’Eurogruppo riprenderà domani alle 13.
Nelle trattative tra Atene e i suoi creditori, i negoziatori di Christine Lagarde sembrano aver demolito i risultati ottenuti il 22 maggio tra i capi di governo della zona euro. L’accordo si allontana di nuovo, e l’Europa trema. Leggi
I ministri delle finanze dell’eurozona che si riuniscono stasera a Bruxelles discuteranno delle proposte del governo greco per ottenere uno stanziamento da 7,2 miliardi di aiuti, che permetterebbe ad Atene di rispettare i pagamenti in scadenza salvandola dall’insolvenza. Ecco i punti principali del documento di undici pagine fatto avere da Alexis Tsipras ai creditori internazionali. Leggi
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