Lo sciopero è stato indetto da Cgil, Cisl e Uil per protestare contro il piano industriale della multinazionale statunitense, che prevede la razionalizzazione della presenza dell’azienda in Italia
Circa duemila persone hanno partecipato al corteo in occasione dello sciopero indetto da Cgil, Cisl e Uil a Varese, per protestare contro il piano industriale della multinazionale statunitense Whirlpool. Il piano prevede di diminuire la sua presenza in Italia, chiudendo due siti produttivi, Carinaro, in provincia di Caserta, e Nole, in provincia di Torino. Il corteo ha raggiunto lo stabilimento di Comerio, dove ci sono stati gli intervento dei segretari generali di Fim, Fiom e Uilm: Marco Bentivogli, Maurizio Landini e Rocco Palombella.
Il piano industriale presentato dall’azienda all’indomani dell’accordo con il governo italiano prevede 2.080 esuberi in tutta Italia, pari a un terzo della forza lavoro della multinazionale degli elettrodomestici, che ammonta a 6.740 dipendenti. Di questi 1.430 saranno tra gli operai, 150 nel settore della ricerca e 480 tra gli amministrativi.
Circa cinquemila persone hanno partecipato a una manifestazione a Caserta organizzata dall’industria locale per protestare contro quella che è stata definita la “desertificazione industriale” in corso nella provincia e in particolare contro la decisone della Whirlpool di chiudere lo stabilimento Indesit di Carinaro, annunciata il 16 aprile. La manifestazione si è svolta all’indomani della decisione dell’azienda di aumentare gli esuberi a 2.060. Una delegazione di lavoratori dello stabilimento Whirlpool di Carinaro ha incontrato a Salerno il presidente del consiglio Matteo Renzi.
Durante il corteo i segretari generali della Federazione italiana metalmeccanici (Fim), della Federazione impiegati operai metallurgici (Fiom) e dell’Unione italiana lavoratori metalmeccanici (Uilm), Marco Bentivogli, Maurizio Landini e Rocco Palombella, hanno indetto per il 12 giugno otto ore di sciopero generale di tutto il gruppo Whirlpool e una manifestazione a Varese.
L’azienda statunitense Whirlpool ha dichiarato 1.350 esuberi in Italia, di cui 1.200 nelle fabbriche e 150 nei centri di ricerca. La Whirlpool ha inoltre annunciato la chiusura dello stabilimento Indesit di Carinaro, in provincia di Caserta, dove lavorano circa 800 persone. L’impianto di Albacina, in provincia di Ancona, chiuderà, ma occupazione e produzione verranno trasferiti. Whirlpool ha anche annunciato investimenti in Italia per 500 milioni in quattro anni.
Gli operai della Indesit di Albacina, in provincia di Ancona, hanno bloccato per qualche ora la strada provinciale 256 Muccese.
Il ministro dello sviluppo economico, Federica Guidi, ha dichiarato che “il governo farà di tutto per salvaguardare i posti di lavoro del gruppo in Italia”. L’esecutivo, ha ricordato Guidi, ha chiesto e ottenuto l’impegno dell’azienda a rispettare quanto stabilito nel 2013 sull’acquisto di Indesit, che escludeva qualsiasi licenziamento unilaterale fino al 2018.
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