Migliaia di persone manifestano in diverse città italiane contro la riforma del lavoro e la riforma della scuola proposta dal governo.
Il 14 novembre è successo qualcosa di clamoroso di cui pochi hanno fatto finta di accorgersi e a cui pochi hanno dato il giusto valore. I precari italiani per la prima volta sono riusciti nell’impresa di bloccare il paese protestando contro l’austerità e la disoccupazione giovanile. Leggi
In 25 piazze italiane migliaia di persone hanno partecipato ai cortei per lo sciopero generale e sociale.
Ansa
Dieci lavoratori di una ditta privata sono saliti sulle impalcature costruite per il restauro del Colosseo e hanno esposto uno striscione: “No Jobs act e privatizzazione servizi pubblici”. Ansa
A Napoli il corteo ha bloccato la rampa di accesso alla tangenziale. Ansa
Lancio di uova e petardi contro il ministero dell’economia a Roma. Ansa
Oltre venti cortei sfileranno in Italia contro il Jobs Act, contro l’austerità, contro la privatizzazione dei beni comuni, contro l’Expo e le grandi opere e contro le discriminazioni di genere.
Parteciperanno diverse sigle e comitati, tra cui la Fiom, Cobas, sindacati autonomi, studenti, precari, lavoratori della cultura, attivisti dei centri sociali.
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